MANTOVA – Cresce la paura anche nel centro storico. Ore 19 di sabato, via Arrivabene. Una 21enne sta tranquillamente passeggiando per raggiunge un’amica quando tutto d’un tratto viene affiancata da due individui che subito cominciano con avances volgari. La giovane donna, comprensibilmente spaventata, cerca di non scomporsi e tira dritto. I due però non mollano: «Fermati o ti spacchiamo la testa». Frase a cui ne seguiranno altre ancor peggiori e che non ci sembra il caso di riportare. A quel punto la 21enne allunga il passo dirigendosi verso il teatro Sociale, speranzosa di imbattersi in qualcuno, come effettivamente è stato. Mossa che ha costretto i due molestatori a desistere e ad allontanarsi. L’episodio, che la giovane ha voluto raccontare al nostro giornale, getta nuovamente interrogativi sulla necessità di maggiore sicurezza nel capoluogo. «Ho avuto paura, perché in quel momento mi sono sentita persa, meno male che c’era ancora chiaro. Uno dei due stranieri (entrambi nordafricani, ndr) in particolare aveva gli occhi inquietanti; non sto esagerando, credetemi». Il caso di sabato sarebbe solo l’ultimo di una serie di prepotenze e soprusi consumatisi nel cuore della città (di recente fatti analoghi erano stati segnalati anche tra via Pescheria e i vicini giardini a fianco del Rio) è intervenuto duramente Luca De Marchi, responsabile provinciale di Fratelli d’Italia per la sicurezza e l’immigrazione: «Il vero dramma è che situazioni come quella di cui è stata vittima questa ragazza stanno diventando la “normalità” anche qui a Mantova; tuttavia, appena “osi” denunciarlo qualcuno si infastidisce pure. Questo, tanto per fare una citazione abusata in questi giorni, è veramente un mondo che va al contrario, dove le nostre figlie non sono più serene e libere di uscire in santa pace per farsi un giro». Dalle parole di de Marchi traspare insoddisfazione per la “gestione” della sicurezza in città. «Calato il sipario sull’inaugurazione in pompa magna del nuovo Parco Te, mi auguro – conclude De Marchi – che la giunta si dia una mossa per ridare dignità in termini di sicurezza alla nostra città, che è tutto fuorché sicura. Altrimenti cosa serve avere dei giardini milionari se la gente ha paura a frequentarli?».
Matteo Vincenzi