CASALMORO È stato rinviato al prossimo 19 febbraio il processo che vede imputato di tentato omicidio un 29enne egiziano residente a Brescia. E meno male che si tratta di un processo con rito abbreviato, sebbene condizionato dall’audizione di un testimone e dall’esame dell’imputato; di fatto il processo riguarda un episodio avvenuto 5 anni fa. Il motivo del rinvio di ieri risiede proprio nella formula processuale: il testimone che doveva essere sentito ha già patteggiato una pena per questa vicenda, e pertanto doveva essere sentito dal gup in presenza del suo legale, che però ieri non c’era. Quanto all’imputato, attualmente è in Egitto dove sta svolgendo il servizio militare, e non è stato possibile organizzare un collegamento in videoconferenza. Per il 19 febbraio dell’anno prossimo l’imputato dovrebbe essere già congedato e quindi rientrato in Italia per il processo, e il legale del testimone dovrebbe essere finalmente presente. In quella data, dopo audizione di testimone ed esame dell’imputato, si dovrebbe passare alla discussione e alla sentenza. Materia del processo una sorta di spedizione punitiva per una ragazza contesa organizzata da un 26enne egiziano residente nel Bresciano, per affrontare un 24enne italiano di Canneto. Il nordafricano aveva chiamato diversi suoi amici tra connazionali e albanesi scesi a Casalmoro a dargli man forte. Era la notte del 12 giugno 2020 quando davanti al bar Les Folies di Casalmoro era scoppiata una lite che era degenerata; l’egiziano e i suoi amici, alla fine nove persone, avevano accerchiato ed aggredito il malcapitato il quale veniva colpito ripetutamente con un machete e lasciato agonizzante a terra. Sette dei nove protagonisti di quel fatto hanno chiuso la vicenda processuale patteggiando pene intorno ai 3 anni e mezzo di carcere. L’ottavo uomo è attualmente irreperibile e il nono, il 29enne egiziano attualmente in patria per il servizio militare, sta invece affrontando il processo per l’accusa di concorso morale in tentato omicidio. Da quanto emerso l’imputato non sarebbe nemmeno sceso dall’auto quella sera, e non sarebbe stato a conoscenza delle intenzioni degli altri giovani che erano con lui.