Taglio alla gola, la 31enne non ce l’ha fatta. Disposta l’autopsia

MANTOVA Non ce l’ha fatta la 31enne trovata con una profonda ferita da arma da taglia alla gola nella sua abitazione alla periferia di Mantova. La donna è deceduta nella tarda mattinata di ieri nel reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale Carlo Poma, dove era stata ricoverata in condizioni disperate nella serata di lunedì scorso. La procura di Mantova ha già disposto l’autopsia medico-legale anche se non è stata ancora fissata una data per l’esame autoptico sulla salma, che si trova attualmente nelle sale mortuarie dell’ospedale cittadino. Nel frattempo proseguono le indagini del caso, che sono affidate agli agenti della squadra Mobile delle questura di Mantova. Gli investigatori propenderebbero per un gesto di autolesionismo, ma la procura avrebbe ancora diversi dubbi da dissipare sulla vicenda, che viene definita piuttosto complessa, e per la cui ricostruzione completa mancano ancora diversi tasselli. Gli inquirenti speravano di potere sentire la versione della 31enne quando e se questa fosse stata in grado di raccontarla. Da ieri però questo non è più possibile, quindi sarà necessario procedere in altri modi. Per il momento, stando a quanto si dice negli uffici di via Poma, non ci sarebbero persone indagate per questa vicenda, né un fascicolo d’indagine per un reato preciso. La procura attualmente valuterebbe allo stesso modo le due ipotesi: suicidio o omicidio. La ricostruzione dell’accaduto per ora è quella fornita dal convivente della vittima, un uomo di 32 anni, che ha raccontato agli investigatori nell’immediatezza la propria versione dei fatti. L’uomo ha detto di avere trascorso la serata di lunedì con la compagna e una coppia di amici. Dopo cena mentre i quattro erano ancora seduti a tavola, sarebbe scoppiato un litigio fra i due padroni di casa. Vista la piega che aveva preso la serata l’altra coppia decideva di togliere il disturbo. Il 32enne accompagnava gli amici alla porta, quindi tornava in casa e trovava la convivente sul pavimento della camera da letto, agonizzante e in un lago di sangue, con un taglio molto profondo alla gola. Era lo stesso a chiamare il 118, e grazie alla tempstività d’intervento dei soccorritori la 31enne giungeva in ospoedale ancora in vita sebbene in condizioni disperate. Nel frattempo l’appartamento della coppia veniva passato al setaccio dagli agenti della questura che interrogavano sull’accaduto sia gli amici che il convivente della 31enne. Quest’ultimo una volta terminato il proprio racconto si sarebbe chiuso in un ostinato silenzio che presto potrebbe essere chiamato a rompere.