Coltellate al cognato: 27enne a processo

MANTOVA   È proseguito ieri con l’audizione di tre testimoni il processo a carico di un 27enne albanese accusato di maltrattamenti in famiglia e del tentato omicidio del proprio cognato. I fatti risalgono al periodo 2021-2023 quando, dopo aver conosciuto la sua attuale convivente, una 25enne italiana, i due avevano deciso di andare a vivere insieme a casa di lui. In breve da quella relazione era pure nata, a giugno 2022, una bimba. Ma tale rapporto, stando alla stessa persona offesa sarebbe stato osteggiato dai familiari della ragazza, in particolare dalla madre e dai fratelli di lei. «Non vedevano di buon occhio il mio fidanzato perché era straniero», aveva riferito la giovane in aula all’udienza dello scorso 15 aprile, sconfessando quanto aveva denunciato all’epoca, ovvero il fatto che ne controllava ogni movimento tramite il Gps nel telefono e che la minacciava e non le lasciava frequentare i propri famigliari. Non per niente i due sarebbero tornati assieme. L’imputato non avrebbe però ottenuto il perdono di uno dei fratelli della 25enne, costituitosi parte civile con l’avvocato Daniela Garilli. Questi era stato ferito dall’imputato con una coltellata a un braccio la notte dell’8 giugno 2022, due giorni dopo essere diventato padre della figlioletta e mentre la compagna si trovava ancora ricoverata in ospedale; aggressione che gli è valsa la pesante accusa di tentato omicidio. Ieri sono stati sentiti tre testimoni, tra i quali un carabiniere e un agente della questura che all’epoca si erano occupati dei vari episodi poi riuniti in un unico procedimento, i quali hano confermato quanto emerso dalle indagini. Un’amica della 25enne ha invece raccontato che quando questa era sposata con il 27enne non era libera di uscire da sola ed era tenuta sotto strettissimo controllo. Il processo prosegue il prossimo 30 settembre.