MANTOVA Non si tratta di un quartiere di paese del terzo mondo, ben lontano dal potersi dire “in via di sviluppo”, né di dettagli da suburra post-bellica. Lo spettacolo che si offre a chi entra a Mantova dalla direttrice veronese, proprio all’imbocco del ponte dei Mulini, è tra i peggiori che una città possa esibire come proprio biglietto da visita. Tanto vale sia per coloro che arrivino dalla strada, sia per gli utenti della ferrovia: Palazzi in stato di degrado esterno inaccettabile, peraltro privati e tutti regolarmente affittati, nei quali l’incuria va a sommarsi a manifestazioni di patente inciviltà.
La povertà dei residenti, a detta di tutti, vicini e politici, non giustifica teloni utilizzati come verande, o masserizie ammassate nei camminamenti (dai materassi agli elettrodomestici abbandonati, dal verde selvaggio a mezzi di spostamento leggeri (bici e ciclomotori di incerta provenienza) ammassati alla rinfusa. La riorganizzazione del quartiere e delle periferie, carta vincente di questa amministrazione, parrebbe insomma avere lasciato scoperto questo tassello di città.
A lamentarlo, oltre che gli altri residenti di Cittadella, sono anche i politici di opposizione. Principalmente il gruppo consiliare di Forza Italia che chiama in causa l’assessore alla Polizia locale Iacopo Rebecchi sollecitando provvedimenti. «Cittadella non può essere ridotto a una casbah disordinata a causa di qualche soggetto che fatica a rispettare le regole del quieto vivere. A subirne le conseguenze sono gli stessi residenti di via Verona e delle vie limitrofe che hanno segnalato uno stato di degrado e una incuria da eliminare quanto prima. È inaccettabile vedere materassi lasciati in mezzo ad una strada, capanne costruite con teloni industriali, elettrodomestici abbandonati ed erbacce alte quanto un uomo. Serve ordine e rispetto delle regole. Ci auguriamo che Rebecchi si prenda a cuore questa situazione per ripristinare il decoro perduto dalla zona».