Delitto di piazza Virgiliana, Nicola Vignali è processabile

MANTOVA Pienamente capace d’intendere e di volere al momento del delitto. È quanto statuito dal giudice per le indagini preliminari Gilberto Casari nei confronti di Nicola Vignali, il 37enne accusato di aver ucciso il padre Paolo, al culmine di una violenta lite scoppiata nell’abitazione dei genitori la sera del 1° ottobre scorso. La decisione è scaturita ieri mattina all’esito della discussione della perizia psichiatrica disposta a carico del presunto parricida dallo stesso gip in sede d’incidente probatorio. In tale circostanza il dottor Stefano Fontana, perito incaricato dal tribunale, si era preso sessanta giorni di tempo per stendere un dettagliato quadro psichico del soggetto. Alla redazione del documento era stata inoltre stabilita anche la presenza di due consulenti di parte. Si trattava degli psichiatri, entrambi scaligeri, Pietro Lucarini, nominato dall’avvocato Maddalena Biffi, ultimo difensore in ordine di tempo di Vignali, e Carlo Andrea Robotti, incaricato dall’avvocato Gaetano Alaia che in questo caso assiste, quali parti offese, la moglie e la figlia della vittima, nonchè rispettivamente anche madre e sorella dell’omicida. Sempre in tale circostanza, Vignali comparso personalmente in via Poma per un confronto diretto col togato virgiliano aveva un pò a sorpresa, visti i deliri e i silenzi connotanti il primo interrogatorio di convalida del fermo, manifestato l’intenzione di rilasciare dichiarazioni spontanee; volontà subito respinte dal gip data la sede non opportuna. Ora dunque escluso ogni vizio di mente, sia parziale che totale, al momento del compimento del fatto per il 37enne si procederà con la conseguente richiesta di rinvio a giudizio. Sarà dunque compito del sostituto procuratore Silvia Bertuzzi, magistrato titolare del caso, formalizzare al giudice per l’udienza preliminare l’istanza di processabilità. Lo scorso gennaio Vignali era stato trasferito nella sezione psichiatrica del carcere di Belluno, struttura penitenziaria più idonea e meglio attrezzata a trattare casi come il suo rispetto a quella veronese di Montorio, dove l’uomo si trovava detenuto fin dal momento seguente al suo arresto. Nicola Vignali era stato arrestato a Verona la mattina seguente all’omicidio del padre 62enne con cui aveva avuto una lite per futili motivi nell’abitazione di famiglia in piazza Virgiliana. Subito dopo averlo colpito a morte era fuggito in auto raggiungendo Verona. Dopo aver vagato tutta notte si era presentato al pronto soccorso dell’ospedale Borgo Trento, dove era stato arrestato. All’interrogatorio di convalida davanti aveva dichiarato di rivedere nel gip Dio.