Indubbiamente è uno degli appuntamenti più attesi, un concerto di indubbio prestigio, quello in programma sabato 8 febbraio all’Auditorium Paganini di Parma con la Filarmonica Arturo Toscanini guidata da Robert Treviňo chiamati ad interpretare la Sinfonia n.5 di Gustav Mahler un’opera di notevole profondità e potenza che porta gli ascoltatori in un viaggio emotivo, attraversando dolore, gioia, desiderio, tenerezza e amore.
La musica di Gustav Mahler unisce tradizione e modernità; abilissimo orchestratore impregna di intensa espressività, le sue sinfonie di cui la Quinta Scritta nel 1901- 1902 presentata per la prima volta nel 1904, divenuta uno dei monumenti del repertorio è tra le più emblematiche. mozzafiato e intimo spesso interpretato come una lettera d’amore alla moglie Alma,
Composta in cinque movimenti i cui estremi – dall’oscurità della marcia funebre alla gioia estatica del finale- riflettono fedelmente gli alti e bassi della sua vita al momento della composizione: dalla sopravvivenza agli inizi di carriera, al matrimonio con la sua amata Alma e alla nomina a direttore della Vienna dell’orchestra di corte. Sebbene sia scritta in cinque momenti, Mahler la concepisce in tre parti: il cupo primo movimento e il frenetico secondo insieme, a seguire lo Scherzo vorticoso e massiccio, il movimento più lungo e il fulcro letterale dell’opera che si dipana come un valzer. Dopo lo Scherzo, arriva una delle musiche più sublimi della storia della musica: l’Adagietto. per soli archi e arpa. Il movimento finale del pezzo è un Rondò, che ci porta fuori dal tenero IV movimento chiudendo la sinfonia in modo energico.
A garanzia della qualità interpretativa vi è la bacchetta di Robert Treviño, direttore musicale dell’Orchestra Nazionale Basca, Consulente artistico dell’Orchestra Sinfonica di Malmö e Direttore ospite principale dell’Orchestra della Rai.
Quarantunenne di origini messicane, è cresciuto a Fort Worth, in Texas, e si è imposto all’attenzione internazionale al Teatro Bol’šoj di Mosca nel 2013, sostituendo Vassily Sinaisky sul podio del Don Carlo di Verdi. Da allora è invitato regolarmente dalle orchestre prestigiose in America – dalla Cincinnati Symphony alla Philadelphia Orchestra – e all’estero – dai Münchner Philharmoniker alla London Symphony Orchestra. Cresciuto sotto l’egida di Michael Tilson Thomas e Seiji Ozawa, ha sviluppato una particolare sensibilità per il repertorio mitteleuropeo.