Passante sul cavalcavia, l’Apam boccia Rebecchi: capolinea in c.so Libertà

MANTOVA  Troppo complicata la soluzione proposta dall’assessore alla mobilità Iacopo Rebecchi che un anno fa aveva ipotizzato di liberare il centro cittadino dagli autobus riportando il capolinea nell’area adiacente alla stazione ferroviaria sul cavalcavia (ex distributori) da sempre utilizzata dai pendolari per parcheggiare le auto, e oggi area di cantiere nel megaprogetto di restyling di piazza Don Leoni. Lembo di terra incastonato in una zona troppo trafficata e pericolosa per i passeggeri.
È la stessa Apam Spa dopo mesi di studio a bocciare la proposta avanzata dal Comune, A comunicarlo è stato lo stesso sindaco Mattia Palazzi in un incontro tenutosi recentemente con i residenti di Galleria Ferri che lamentavano la situazione di degrado in cui versa la zona a causa delle cattive frequentazioni della zona e dell’incuria portata dai passeggeri dei bus.
«La verità è che il piano urbano di mobilità sostenibile (Pums), approvato dal consiglio, è un libro dei sogni e la rivoluzione copernicana promessa da Rebecchi non è mai iniziata», rimbecca il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Pier Luigi Baschieri. «Sino a oggi l’amministrazione si è spesa solo per favorire la realizzazione di nuovi percorsi ciclabili raggiungendo il traguardo dei 114 chilometri, e per promuovere l’introduzione del limite dei 30 all’ora nelle arterie urbane entro il 2027. Il nodo rimane il trasporto pubblico che dopo la diffusione del coronavirus è completamente crollato. Ad oggi a utilizzare il servizio di Apam sono solo gli studenti, gli anziani e gli stranieri privi di un mezzo di trasporto privato».
A ciò, sempre secondo Baschieri, bisogna aggiungere le secche di bilancio che hanno portato Apam a chiudere per tre anni consecutivi il bilancio in rosso; solo per il 2022 è previsto un buco di circa 800mila euro come annunciato dal presidente Daniele Trevenzoli.
«Non mi stupisco – incalza il consigliere azzurro – del malessere dei residenti di piazza Cavallotti, corso delle Libertà e galleria Ferri, oramai da quando la sinistra ha alienato piazzale Mondadori la stazione delle corriere ha trovato la sua base nel pieno centro della città. È una delle tante contraddizioni di questa sinistra che tutti i giorni predica di voler liberare il centro cittadino dalle auto ma non fa nulla per rivedere l’inefficiente trasporto pubblico. Se a Milano tutti i tram convogliassero in piazza San Babila ci sarebbe una rivoluzione».
Da qui la stoccata finale di Baschieri: «Al “duo” Palazzi-Rebecchi raccomandiamo di valutare l’ipotesi di spostare il capolinea degli autobus in via Scarsellini, come già era in passato in modo da alleggerire la morsa in cui si trovano gli assi viari principali. Dopotutto – conclude – è anche quanto previsto dal Pums che evidentemente è un documento già finito nel cassetto».