MANTOVA Le attività commerciali e produttive coinvolte nella Fase 2 si stanno lentamente riavviando dopo un paio di mesi di arresto forzato. Ad andare di fretta sono le attività criminali. Costretti alla fermata a causa di diversi fattori i malviventi si sono trovati ad affrontare una situazione del tutto inedita: nessuno in giro da derubare o rapinare, abitazioni con costante presenza di inquilini, lockdown con conseguente assenza di traffico che rende i malintenzionati più visibili che mai. Insomma tempi duri quelli del coronavirus ai quali la malavita ha cercato di fare fronte soprattutto tramite le truffe telematiche, aumentate in maniera consistente durante il periodo di chiusura totale. Ora con l’avvio della fase 2 per quel che riguarda le attività criminali balza all’occhio soprattutto l’aumento esponenziale dei casi di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel giro di pochissimi giorni infatti si sono registrati numerosi episodi di spaccio di droga con sequestri anche abbastanza consistenti, come quello della scorsa settimana a Canneto sull’Oglio, quando i carabinieri hanno fermato due spacciatori con circa 60 grammi di cocaina e oltre 2mila euro in contanti in tasca. Pochi giorni prima a incappare nei carabinieri erano stati due nigeriani bloccati nei pressi della stazione ferroviaria di Mantova con mezzo chilo di marijuana in uno zainetto da rider. La sostanza si era poi rivelata cannabis light, il cui possesso non costituisce reato e pertanto i due nigeriani erano stati scarcerati, ma il fatto che alla vista dei carabinieri avessero cercato di fuggire lascia intendere che i due non si fossero resi conto di essere stati bidonati credessero di avere per le mani della droga “regolare” da piazzare in città fingendo di essere dei riders per le consegne e domicilio. A margine della ripresa ci sono i casi di maltrattamenti domestici, una costante coronavirus o meno, e reati minori quali possesso di oggetti atti a offendere. Per gli altri reati è solo questione di tempo.