Atletica leggera – Fumata bianca: riapre il Campo Scuola

MANTOVA Al Campo Scuola riparte l’attività. Dopo tre mesi di chiusura per l’emergenza Coronavirus, finalmente da lunedì 3 giugno si riaprono i cancelli della struttura di via Learco Guerra per gli atleti dai 16 ai 60 anni, tesserati Fidal, Csi con certificato di idoneità. Restano ovviamente alcuni paletti e diverse regole del protocollo sanitario da seguire, come la sanificazione degli attrezzi dopo l’uso, la distanza di almeno due metri tra i ragazzi, l’utilizzo delle corsie alternate in pista, ma l’importante è ricominciare. Via quindi, da lunedì al venerdì dalle ore 15 alle 21 e il sabato mattina dalle 8 alle 13. Massimo però tre gruppi di quattro atleti, con un tecnico per gruppo, che potranno lavorare per 90 minuti e poi dovranno lasciare spazio agli altri. Ai lanciatori saranno dedicate invece tre giornate diverse rispetto agli altri atleti, in cui potranno lavorare al campo. Le società dovranno mandare una mail con le proprie richieste, entro giovedì a mezzanotte, ai gestori della High Five, che poi decideranno giorni e orari. Nella riunione di ieri quindi si è raggiunto un accordo tra la Fidal, i club e appunto la High Five. Fumata bianca e si riparte: un passo avanti verso una nuova normalità anche per l’atletica di casa nostra. «Sono contento per i ragazzi – afferma il presidente della Fidal provinciale Gianni Truschi – che dopo mesi fermi possono tornare a fare quello che più amano. Prendiamo chi fa salto con l’asta, salto triplo o in lungo o chi lancia il disco: non può continuare ad andare solo a correre o allenarsi sull’asfalto. Serve la pedana per migliorare il gesto tecnico, ed ecco che per noi è importante ritrovare il nostro campo: tra l’altro è nuovo ed è tra i migliori in Italia. Io nella mia vita ne ho visti tanti e lo posso dire con certezza». Truschi, come gli altri tecnici, dovrà avere mascherina e guanti, mentre gli atleti potranno essere liberi mentre si allenano. Ci sarà anche il custode all’ingresso che dovrà segnare i nomi di chi entra, in base alla regola dell’ultimo Dpcm che rende obbligatorio conservare i nominativi per 14 giorni, nel caso si verifichino problemi o contagi. «Noi tecnici dobbiamo essere responsabili dei nostri ragazzi, ma questo lo abbiamo sempre fatto, e ci occuperemo di sanificare gli attrezzi. Avevo chiesto di far entrare anche i Cadetti, ma per chi ha 14 anni o meno ci sono altre responsabilità rispetto a chi ne a 16, quindi è stato deciso altrimenti. Giusto comunque aprire il campo perché è un impianto pubblico: mettiamo pure delle regole, ma utilizziamolo, visto che in Lombardia, la Regione più gravemente colpita dal Coronavirus, tanti impianti sono già aperti. I ragazzi sono stati segregati per mesi: lasciamoli sfogare e allenare». «Per fortuna – dice scherzandoci su – il limite dei 60 anni vale solo per gli atleti, perchè altrimenti noi tecnici saremmo nei guai». Allora tutto a posto? Non esattamente, perché il Comune di Mantova, come abbiamo annunciato ieri, ha stanziato 100.000 euro per ristemare campo e palestra. Non si sa ancora quando inizieranno i lavori e la struttura verrà nuovamente chiusa, ma almeno oggi si può essere soddisfatti: i ragazzi possono tornare a fare atletica.