MANTOVA Proseguono quotidianamente le operazioni di controllo straordinario del territorio relative all’accertamento del rispetto delle misure di contenimento della diffusione del Covid-19 disposte con ordinanza dal Questore della Provincia di Mantova Paolo Sartori.
Sino ad ora, dall’inizio dell’emergenza connessa alla necessità di impedire la propagazione del COVID-19, la Polizia di Stato ha controllato 3.317 persone, delle quali 153 sono state sanzionate secondo le normative governative vigenti, mentre 11 sono state denunciate per altri reati; oltre a ciò, sono stati controllati 24 esercizi pubblici e commerciali, riscontrando in due casi gravi irregolarità, tanto che, in un caso, il Questore aveva disposto la sospensione della Licenza per 8 giorni e, nell’altro caso, gli Agenti avevano provveduto a denunciare il titolare.
Nel pomeriggio di alcuni giorni orsono, lungo la ciclabile che costeggia il lago Superiore, gli Agenti di Polizia procedevano al controllo di una persona che, in bicicletta, stava procedendo in direzione del centro cittadino. Costui, un medico residente in città, in sede di autocertificazione dichiarava di essere un libero professionista che aveva appena terminato il proprio servizio lavorativo presso un Centro Medico di Mantova, fornendo, nella dichiarazione stessa, anche i recapiti del Direttore degli Studi Ambulatoriali.
A seguito degli accertamenti sulle veridicità delle autodichiarazioni rilasciate dalle persone controllate, che solitamente vengono effettuati il giorno successivo, l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura, dopo aver contattato la Struttura Medica, poteva accertare che il medico, nella giornata in cui era stato controllato, non si era mai presentato sul luogo di lavoro.
Per quanto accaduto costui veniva quindi denunciato all’Autorità Giudiziaria per aver reso dichiarazioni false agli Agenti di Polizia e, inoltre, sanzionato per non aver saputo giustificare le motivazioni della propria presenza sulla ciclabile del lago Superiore.
Tre giorni orsono, durante i normali controlli finalizzati all’accertamento delle motivazioni circa gli spostamenti delle persone nei luoghi pubblici, gli Agenti di Polizia si vedevano dapprima rifiutare l’identificazione da parte di soggetto, anch’esso un medico, invitandoli a scoprirlo da soli; costui, in seguito, dopo aver fatto ingresso in un edificio adiacente al luogo del controllo – ove si trova il suo Studio ambulatoriale – ed aver appoggiato su un davanzale esterno una patente di guida, con tono arrogante minacciava il Personale di Polizia di denunce e ritorsioni di varia natura.
Il medico, pertanto, veniva denunciato alla Autorità Giudiziaria per minaccia a Pubblico Ufficiale.