Calcio Serie C – Troise: “Ecco perchè ho lasciato il Mantova”

Emanuele Troise
Emanuele Troise

MANTOVA Una scelta meditata, sofferta, ma inevitabile. Così  Emanuele Troise definisce la sua separazione dal Mantova, con un anno di anticipo sulla scadenza del contratto. La risoluzione è stata formalizzata ieri, assieme a quelle del collaboratore tecnico  Francesco Satta e del preparatore atletico  Alberto Olianas. Troise può finalmente raccontare la sua verità.
 Mister, com’è arrivato a questa decisione?
«Ci ho riflettuto per giorni, anzi settimane. Già dai primi contatti col ds avevo intuito che non ci sarebbero state le premesse per migliorare il percorso dello scorso anno. Mi sono preso del tempo ma, dopo la conferenza stampa della dirigenza in cui s’è parlato di salvezza come unico obiettivo, ho capito che sarebbe stato più giusto separarsi».
 Quindi è stata una scelta sua?
«Sì. Frutto delle condizioni che si erano venute a creare».
 Il motivo della separazione riguarda solo i programmi o c’è dell’altro?
«Solo il cambio di programmi, e ci tengo a sottolinearlo. Semplicemente il salto di qualità che mi aspettavo, a causa di fattori contingenti, non sarà possibile. Ma non ne faccio una colpa a nessuno».
 La società ha provato a farle cambiare idea?
«Mi hanno chiesto di riflettere e l’ho fatto. Voglio però specificare una cosa».
 Prego…
«La mia non è una resa. È una decisione che va contestualizzata e messa in relazione al buono che siamo riusciti a costruire lo scorso anno. Io da lì avrei voluto ripartire, per continuare quel percorso e magari migliorarlo. Ma mancavano le condizioni per puntare a questo».
 Come si è lasciato con la società?
«Con la massima serenità e con rispetto. Io il Mantova e i suoi dirigenti li ringrazierò sempre: da Setti a Masiello, da Pecchini a Battisti, e poi la squadra, i dipendenti, insomma tutto l’ambiente. Ringrazio anche D’Amico (ds del Verona,  ndr) che mi ha sempre sostenuto».
 Ha avuto modo di parlare con Setti?
«Certo. È stata una chiacchierata molto cordiale. Mi ha rinnovato gli apprezzamenti e mi ha detto che farò strada. Ci siamo dati un arrivederci: “perchè nel calcio – mi ha detto – mai dire mai”».
 Come giudica la sua esperienza mantovana?
«Positiva e formativa».
 Qualche rammarico?
«Non essermi fatto conoscere per quel che realmente sono. Per qualche equivoco si è diffusa di me un’immagine distorta e questo mi dispiace. Tutto quello che ho fatto l’ho fatto nell’interesse dei miei giocatori e del Mantova».
 Cosa augura all’Acm?
«Il meglio».
 Conosce Maurizio Lauro?
«No. Ma anche a lui mando un grosso “in bocca al lupo”».
 Vuol dire qualcosa ai tifosi?
«Li saluto e mi dispiace non ci sia stato modo di conoscerci come tutti avremmo voluto».
 Dove sarà il futuro di Troise?
«Sono alla finestra. Cerco una società che mi permetta di lavorare come ho sempre fatto. Mi sento ancora nella fase di formazione, le motivazioni non mi mancano».