A Mantova bar con il “bollino blu” per costi e servizi igienici

MANTOVA – Bar e ristoranti col “bollino blu”: questa è l’ipotesi allo studio in via Roma per valorizzare gli esercizi cittadini che mantengono alti gli standard dei servizi senza gravarne i costi sugli scontrini. Due polemiche si stanno affrontando in questi giorni simili ai serpenti del caduceo divenuti simbolo dei farmacisti: uno è quello dei prezzi alle stelle per le consumazioni nei pubblici esercizi, e l’altro è quello dei bagni pubblici di cui molti lamentano la carenza in città, con prospettata rimozione addirittura di alcuni fra quelli esistenti (si pensi per tutti ai bagni chimici dei giardini Valentini di prossima demolizione).
Dalla parte degli esercenti valgono a giustificazione i costi di gestione saliti a cifre spesso insostenibili, mentre da quella dell’amministrazione permane l’obbligo di legge per bar e ristoranti di fornire i servizi igienici gratuiti.
Come contemperare queste opposte esigenze? Il problema non è di facile soluzione, ammette il vicesindaco e assessore al turismo Giovanni Buvoli. «Fornire sgravi ai bar per i costi di gestione dei bagni sarebbe tecnicamente impossibile. Infatti – spiega – la legge obbliga i bar a fornire quel servizio gratis, e qualsiasi cifra il Comune mettesse a bilancio per supportare un servizio imposto dalla legge verrebbe subito contestato dalla Corte dei Conti. Nessun dirigente firmerebbe mai il parere di legittimità per tali provvedimenti».
A onor del vero, difficilmente nelle altre città d’arte i Comuni mettono a disposizione bagni pubblici in gran numero. A Verona, a Venezia, a Firenze non si ha memoria di averne incontrati, se non nelle stazioni. Anche là si conta sempre sul supporto all’utenza dei pubblici esercizi, con il ben noto rischio di vedere rincari sugli scontrini persino sul taglio del toast. D’altro canto, anche i bar devono rientrare dai costi, compresi quelli della pulizia dei bagni e del materiale di consumo.
«Siamo ben consapevoli di tutto questo – prosegue Buvoli –, e per questo stiamo pensando di attribuire agli esercizi un riconoscimento che vale da valorizzazione del locale. Ci sono precedenti anche a Mantova. Nei giorni della “Celeste Galeria”, per esempio, molti esercizi approfittarono dei grandi flussi turistici per aumentare i prezzi. In quella circostanza il Comune attribuì una sorta di benemerenza, di “bollino blu” per bar e ristoranti che invece avevano mantenuto fermi i prezzi sui listini. Possiamo pensare oggi di replicare quel modello per valorizzare con un attestato gli esercizi che forniscono servizi. Questo, tecnicamente, è ciò che possiamo fare», conclude Buvoli.