MANTOVA Nello zainetto, tra i libri di scuola, c’erano pochi grammi di hashish e marijuana; una quantità da consumatore piuttosto che da spacciatore, se non fosse stato che nello zainetto c’era anche un bilancino di precisione. La perquisizione domiciliare che ne è seguita ha messo ulteriormente nei guai uno studente 17enne: a casa sua i carabinieri hanno trovato altri 14 grammi di hashish in aggiunta ai cinque trovati a scuola. Ad essere segnalato alla procura presso il Tribunale dei Minori di Brescia per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti è stato uno studente del liceo artistico di Guidizzolo dove altri due giovani sono stati segnalati in quanto assuntori di stupefacenti. Il giovane studente-spacciatore è incappato in un servizio mirato dei carabinieri di Mantova per contrastare il fenomeno dello spaccio di stupefacenti e comunque nel quadro del progetto della Prefettura di Mantova per limitare il disagio e le devianze giovanili, d’intesa con l’Ufficio Scolastico Territoriale e con i dirigenti scolastici dei diversi istituti della provincia. In uno di questi, su indicazione del dirigente scolastico, il controllo, svolto unitamente al cane Grom del Nucleo Cinofili dei Carabinieri di Orio al Serio, ha permesso di rinvenire nello spogliatoio maschile, all’interno di uno zainetto, cinque grammi di sostanza stupefacente, di cui 2,2 grammi di hashish e 2,3 grammi di marijuana nonché un bilancino di precisione. L’attività dell’Arma dei Carabinieri continuerà per garantire sicurezza negli istituti scolastici e per arginare i fenomeni di devianza giovanile. Carabinieri che saranno costantemente impegnati negli incontri periodici con gli studenti per diffondere la “Cultura della Legalità” . Il prefetto ha espresso al riguardo il suo plauso, ribadendo il concetto secondo cui i migliori risultati possono essere raggiunti grazie alla sinergia operativa e ad un approccio in più direzioni. Fondamentale, infatti, è stata in questo caso la collaborazione con i dirigenti scolastici, di recente incontrati dal Prefetto nel quadro del percorso intrapreso con il Protocollo sottoscritto nell’aprile scorso e fondato sull’obiettivo di individuare modalità idonee ad intercettare per tempo forme di malessere e di disagio, evitando che degenerino in episodi di vera e propria devianza. (cad)