Calcio serie C – Ghirelli promuove il Mantova di Setti: “Società forte, un modello da seguire”

MANTOVA Mercoledì è stato il grande giorno delle iscrizioni al prossimo campionato di Lega Pro. Il primo atto verso la nuova stagione. Il campionato di Serie C arriva da un finale emozionante, con la conquista della Serie B da parte del Palermo, dopo una finale di ritorno che è già entrata nella storia, con numeri impressionanti. Solo allo stadio 35.000 persone e tanto seguito anche in tv. Una Lega Pro che regala emozioni. «Ma la grande sfida – ha dichiarato nella nostra intervista Francesco Ghirelli, numero uno della Lega Pro – sarà quella di mantenere gli stessi livelli anche durante la regular season»,
Sì, ma come? Lei ha detto che il campionato di Serie C si deve avviare a un nuovo format. In che senso?
«Il come è ancora tutto da vedere. Ma sicuramente è necessario cambiare. I dati dei play off hanno evidenziato che la Serie C ha una grande forza: Palermo-Padova ha fatto il 9,3% di share con 1.500.000 telespettatori, in 420.00 davanti a sky, 78% dei collegamenti su Eleven, 15,5 milioni di contatti sui social. A Palermo 35.000 presenze allo stadio e 13.000 a Padova. Questi numeri ci impongono di guardare nel profondo. Vuol dire che la formula dei play off riesce ad attrarre i giovani, cosa che il campionato non è capace di fare. A guardare il campionato ci sono quelli con i capelli bianchi come me. L’operazione da fare è quella di portare quei numeri, raggiunti nei play off, anche durante la stagione. Dobbiamo studiare una formula nuova del campionato».
Un modo per avvicinarsi sempre più alla riforma della Serie C?
«Noi siamo pronti. Siamo l’unica Lega ad aver fatto una riforma in 60 anni. Abbiamo ridotto da 90 a 60 squadre. Non basta? Altri tagli? Ma occorre ragionare sul sistema perchè riguarda tutto il calcio italiano: Serie A, B, C e D».
Veniamo alle iscrizioni. C’era il grosso rischio di perdere alcuni club, come accaduto la scorsa estate, ma alla fine, Covisoc permettendo, sembra esserci stato un passo in avanti…
«Non era scontato. Perchè si arriva da due anni di pandemia nei quali i club hanno subito grosse perdite. I presidenti sono stati eccezionali. In Lega Pro le regole cominciano a funzionare. Questo ci permette di avere un quadro più limpido rispetto agli anni passati. Ma c’è un paradosso clamoroso»
Quale?
«Noi avevamo un indice di liquidità pari a 0,7, mentre la Serie A è a 0,5 aprendo una conflittualità con la Federazione. Un’impresa normale a 0.5 fallisce. Questo è un segnale negativo, perchè non sembra esserci molta voglia di risanare il calcio italiano»
Per quanto riguarda i gironi, teme ci possa essere qualche buco da coprire?
«Secondo me la stragrande maggioranza delle squadre si iscriverà. Andranno fatte delle verifiche, ma c’è un numero molto residuo di società a rischio. In ogni caso sarà una Serie C molto competitiva»
Il Mantova vorrebbe avanzare la richiesta d’ammissione al Girone B. E’ un’opzione fattibile?
«I criteri non cambiano e le regole sono le stesse per tutti, come per le iscrizioni. Vige il criterio della latitudine».
Multiproprietà. Destino segnato per il Mantova?
«E’ una norma federale e non ci saranno ripensamenti. Con il Mantova ci sono ottimi rapporti perchè è una società modello. Un club forte e ambizioso grazie al lavoro di un grande presidente».