ARRIVA A MANTOVA IL GIUDIZIO DI PARIDE DI PIETER PAUL RUBENS

MANTOVA “Venere. Natura, ombra e bellezza”: l’ultima tappa del progetto espositivo prodotto da Fondazione Palazzo Te e Comune di Mantova “Venere divina. Armonia sulla terra” sta per svelarsi al pubblico. La mostra, curata da Claudia Cieri Via, esplora i diversi volti della dea che hanno popolato l’iconografia europea e italiana del Cinquecento attraverso prestiti internazionali e opere di grande valenza. Ieri l’arrivo presso la dimora gonzaghesca di uno di questi capolavori: “Il giudizio di Paride”, di Pieter Paul Rubens, giunto da Vienna. I visitatori potranno ammirare questo ed altri quadri dal 12 settembre, fino al 12 dicembre.
L’ennesimo passo, ha sottolineato il sindaco Mattia Palazzi durante l’apertura della cassa contente il dipinto, che pone in evidenza l’attività svolta dalla Fondazione, in collaborazione con le grandi istituzioni mondiali della cultura, generando relazioni importanti e capacità attrattiva nei confronti della nostra città. A dimostrarlo ci sono anche gli ottimi risultati di affluenza turistica per il mese di agosto. Il manufatto arriva nel capoluogo per la prima volta, dove resterà per due mesi, ha rimarcato Alberto Marenghi, del consiglio direttivo di Fondazione.
Il quadro, primo di una serie di importanti pezzi in esposizione, è databile tra il 1606 e il 1611, raffigura il momento antecedente la consegna del pomo a Venere da parte di Paride, preferendola a Giunone e Minerva, con le tre dee che si denudano. Si tratta forse di un bozzetto, anche se curiosa è la scelta della tecnica di olio su rame. Il soggetto richiama proprio la prima apparizione di Venere tra le mura di Palazzo Te, nella sala di Ovidio. Insieme alle divinità ci sono due putti, che sorreggono le loro vesti. L’opera sarà esposta in rapporto con una incisione di Marcantonio Raimondi, su ispirazione di Raffaello.
Rubens si confrontò più volte con questo tema mitologico nel corso della sua carriera: dagli esordi italiani, all’inizio del 1600, fino al 1639, l’artista ne produsse una gamma di varianti, dalla più antica conservata alla National Gallery di Londra, datata al 1600, all’ultima del Prado di Madrid. Ilperf