Battaglia finita per il barista ribelle: grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato

MANTOVA È stato il primo, e a tratti l’unico, ad aderire nel Mantovano a “Io Apro”, l’iniziativa con cui dal 15 gennaio scorso bar e ristoranti a livello nazionale hanno messo in atto una protesta collettiva contro le ulteriori restrizioni dell’ultimo Dpcm. Ora, in vista dell’imminente ritorno in zona gialla, Marzio Francaviglia, il 47enne titolare ribelle dei bar “Terrazza” di Moglia e “Terrazza 2.0” di Bondeno di Gonzaga traccia una sorta di bilancio dopo oltre quindici giorni di serrande alzate a oltranza e numerose multe collezionate. «In queste due settimane – racconta l’esercente – oltre alla visita (in 4 occasioni – ndr) delle forze dell’ordine che, ribadisco, hanno fatto solo il loro dovere, ho altresì ricevuto tantissimo affetto e solidarietà, a fronte anche però di qualche feroce critica. La mia, come detto sin dall’inizio, non voleva essere una sfida alle istituzioni e alla tutela della salute pubblica, che viene prima di tutto, ma semplicemente un modo per sopravvivere e dar da mangiare alla mia famiglia, facendo sentire la nostra voce, o meglio il nostro grido di rabbia e disperazione. Tra i tanti che in questo periodo mi hanno contattato anche diversi colleghi, magari per avere un semplice parere. Ad esempio una ragazza che gestisce un bar a Mantova mi ha chiesto come può fare a tirare avanti con un incasso giornaliero di soli 12 euro dato dal servizio d’asporto. In queste condizioni è inevitabile, si chiude». Tra le tante testimonianze di vicinanza anche qualcuna che non t’aspetti. «Sì un nostro fornitore di caffè mi ha voluto donare 500 euro. Anche i carabinieri hanno lasciato qualche euro in più oltre il costo della consumazione. Ma soprattutto sono i nostri clienti abituali che ci hanno dato la forza e il sostegno necessario per proseguire e resistere. Una clientela eterogenea, non solo formata da giovani ma anche da tante persone anziane». E adesso con il ritorno in zona gialla cambierà qualcosa? «Durante queste settimane – conclude Marzio – ho tenuto aperto sino alle 22, quindi senza violare il coprifuoco e in totale sicurezza ma ora, visto finalmente la “concessione” che ci è stata fatta dal governo, non voglio approfittarmene ulteriormente e quindi penso che nel rispetto delle nuove disposizioni chiuderò alle 18».