L’anticiclone che governa il clima italiano da più di due settimane sta per entrare in una crisi che potrebbe portare la stagione sulle tracce dell’inverno. Vero è che dopo una partenza a tratti primaverile (21 gradi il giorno dei Santi) la nebbia ha riportato novembre sulla strada dell’autunno.
Da domani correnti più fredde di origine artica inizieranno a soffiare sull’Italia peninsulare facendo scendere le temperature di qualche grado. Sull’area padana non accadrà nulla di particolare; la nebbia sarà sostituita dalle nubi che copriranno il cielo quasi per intero, mentre le temperature rimarranno stabili, specie dove negli ultimi giorni ha dominato la nebbia. Siamo però vicini ad una svolta quasi invernale, soprattutto sotto il profilo termico.
Negli ultimi dieci anni novembre non ha quasi mai mostrato gli artigli. In città il termometro si è portato al di sotto dello zero molto raramente e solo negli ultimi giorni del mese. Nelle zone rurali il termometro non è mai sceso sotto i -4° (e in certi anni mai sotto zero anche in campagna), nulla a che vedere con i -7° del 1989 o con i -8° registrati nel novembre del 1988, quando nei giorni precedenti nevicò anche se senza accumuli. Il 21 novembre 1999 sulla città nevicò invece abbondantemente: 5 centimetri anche nel perimetro urbano e fino a 10 a sud del Po. In tempi più recenti, a Mantova è nevicato debolmente in novembre (1 centimetro di accumulo) solo nel 2008. Rimane invece nella storia la nevicata che fra il 3 e il 4 novembre del 1980 accumulò in città fra 4 e 5 centimetri di neve (fino a 10 sulla fascia morenica).
Come annunciato, nelle prossime ore su buona parte d’Europa avverrà un deciso cambiamento dell’assetto barico che ha governato la prima parte del mese. Da martedì la parte centrale del continente sarà investita da una prima e veloce ondata di freddo artico di matrice scandinava che interesserà in parte anche l’Italia. Gli effetti maggiori saranno a carico del Piemonte, delle regioni centrali e meridionali, dove torneranno le piogge. Sull’area padana centrale e orientale, più riparata dalle Alpi, l’effetto maggiore starà nel parziale calo della temperatura, più palese a partire da mercoledì. Una seconda e più massiccia irruzione fredda si verificherà fra una settimana, ovvero fra domenica 17 e lunedì 18, determinando un successivo e ulteriore calo delle temperature con il probabile avvento di gelate estese.
Oggi il tempo non cambierà: un po’ di nebbia insisterà in mattinata seguita da una giornata soleggiata. Temperature stabili. L’irruzione artica attesa nei prossimi giorni non avrà sulle zone padane effetti particolari, limitati alla copertura del cielo nelle giornate di domani e di mercoledì e in parte di giovedì. Possibile qualche pioviggine. Il calo termico sarà in ogni caso avvertibile anche da noi: nelle ore del giorno il termometro supererà a fatica i 10 gradi.
Giovedì tornerà infine il sole, unitamente ad un maggiore riscaldamento, più avvertibile nei giorni successivi ma in attesa del raffreddamento più sensibile a partire da lunedì 18.
Alessandro Azzoni