Rsa a fuoco, chiesto il rinvio a giudizio per sette persone

MANTOVA  – Sette persone indagate per incendio doloso nei cui confronti il prossimo mese di aprile il gup potrebbe disporre il rinvio a giudizio: tra questi c’è un architetto mantovano e la società proprietaria, di Mantova, che paradossalmente hanno progettato e stanno ultimando i lavori di ricostruzione dello stabile. Lo stabile in questione è quello della Rsa Ca dei Nonni di Albaredo d’Adige, provincia di Verona, e l’incendio è quello che nel settembre 2020 distrusse completamente una struttura inaugurata sette anni prima. Contemporaneamente ai lavori in dirittura d’arrivo sono state chiuse le indagini e fissata l’udienza preliminare nei confronti di sette indagati, tra i quali un noto architetto mantovano che aveva progettato la struttura e che firma anche la sua ricostruzione, e i vertici della Csa di Mantova, società proprietaria della Rsa che sta ultimando la ricostruzione. Al momento dello scoppio dell’incendio nella Rsa erano presenti un’ottantina di anziani ospiti, che grazie alla prontezza del personale e dei soccorritori furono evacuati per tempo. Una strage evitata vista la rapidità con cui le fiamme si erano propagate anche perché la struttura era stata realizzata in  legno compressato, e proprio questo materiale potrebbe avere facilitato il propagarsi dell’incendio. All’epoca si puntò immediatamente il dito sui pannelli fotovoltaici installati a copertura della casa di riposo, sospettando che potessero aver innescato,  o comunque provocato o favorito, la scintilla da cui si sprigionò l’incendio. Altro elemento da vagliare era se i materiali costruttivi e isolanti, certificati come ignifughi, avessero realmente un alto livello di resistenza al fuoco. Tutto documentato nelle relazioni dei vigili del fuoco finite sul tavolo del Pm Beatrice Zanotti che nelle scorse settimane ha chiuso le indagini per incendio doloso e che a breve dovrebbe chiedere il rinvio a giudizio per i sette indagati.