MANTOVA Per oltre 25 anni di matrimonio aveva preteso dalla propria consorte prestazioni sessuali a cadenza praticamente quotidiana. Ma una notte l’uomo, tornato a casa completamente ubriaco, non avrebbe lesinato le maniere forti pur di appagare i propri appetiti. Per i reati di violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate era così finito alla sbarra un 49enne di nazionalità ucraina residente ad Asola. I fatti a lui ascritti risalivano all’anno 2016. Secondo il caso di specie, riportato nel capo d’imputazione, l’uomo sotto gli effetti dell’alcol, avrebbe colpito ripetutamente la moglie costringendola in siffatta circostanza a concedersi contro la sua volontà. A seguito di quell’episodio violento era dunque scattata una denuncia presentata dalla stessa donna ai carabinieri della locale stazione. Da lì le indagini ed il rinvio a giudizio del 49enne. Ma i rapporti tra i coniugi si sarebbero via via ricomposti al punto che in corso di procedimento la parte offesa aveva provveduto a ritirare la querela. Ieri mattina infatti i due, convocati in via Poma per la conclusione del giudizio, si sarebbero presentati in aula addirittura mano nella mano. Alla luce di tali ulteriori sviluppi il collegio dei giudici presieduto da Enzo Rosina, al termine dell’istruttoria dibattimentale ha dunque dichiarato estinto il reato per remissione di querela da parte della parte civile.