“Evasi” 180mila euro: la procura chiede 4 anni per l’ex direttore e la contabile del carcere di Mantova

MANTOVA Nessuna rendicontazione delle spese presentata nell’arco di 12 anni, tra il 1998 e il 2010. Un misterioso incendio doloso divampato il 15 ottobre 2012 che aveva distrutto molta documentazione contabile. In mezzo a circa tre milioni di euro di spese non rendicontate e alle ceneri di quel rogo tuttora senza colpevoli, i carabinieri del Nucleo Investigativo hanno scoperto un buco di 180mila euro nella gestione della casa circondariale di Mantova, per il quale sono finti a processo per peculato l’allora direttore del carcere,  Enrico Baraniello, e la capo contabile, Anna Santoro. Processo del quale ieri è iniziata la discussione. A parlare è stato il Pm  Silvia Bertuzzi, che ha concluso la propria requisitoria chiedendo per entrambi gli imputati la condanna a 4 anni di reclusione. Nel corso della sua requisitoria il Pm ha ripercorso nel dettaglio le varie fasi della vicenda, in particolare quella delle presunte fatture gonfiate per le forniture della ditta Mantova Estintori, con prezzi aumentati fino al 500%, circostanza questa che è stata ammessa in fase di istruttoria dal rappresentante legale della ditta. C’è poi il capitolo riguardante 41mila dei 180mila euro del buco di via Poma, che sarebbero stati presi dal fondo dei detenuti,. letteralmente prosciugato, al punto che, è stato spiegato in aula, nel caso di rilascio in contemporanea di più di 10 detenuti il carcere sarebbe praticamente fallito. Il prossimo 20 maggio parola alle difese e poi la sentenza.