MANTOVA Folla a Mantova per Matteo Salvini. Il leader della Lega è sceso in campo al fianco del candidato sindaco Stefano Rossi e della coalizione di centrodestra che lo sostiene. Al suo fianco anche il segretario nazionale della Lega Lombarda Paolo Grimoldi e i vertici provinciali del partito, dal segretario Antonio Carra ad alcuni sindaci in quota Lega, partendo dal “giovane” Nicolò Ficicchia (Canneto) e arrivando al “veterano” Massimiliano Gazzani (Castelbelforte). Proprio quest’ultimo, che rumors indicherebbero in pole per guidare la coalizione di centrodestra alle prossime provinciali, si è soffermato sulla necessità di creare sinergie strategiche con le provincie contermini di Verona e Brescia «se veramente si vuole rilanciare il territorio». «Non giudico il lavoro di un collega – ha precisato Gazzani – ma “blindare” la città ai mantovani della provincia ha di fatto bloccato lo sviluppo produttivo e anche infrastrutturale». Parola di sindaco dell’hinterland. Alle 21 circa ecco arrivare Salvini, che apre rivolgendo un applauso a tutte le persone presenti, nonostante il tempo incerto e nonostante la giornata lavorativa. L’intervento si concentra inizialmente sui temi di natura nazionale: «Finalmente dopo mesi di chiusura forzata, i mantovani possono pronunciarsi. La gente vuole una politica sana e vita vera, non come il Partito Democratico che pensa alla legge elettorale e a favorire l’immigrazione clandestina invece che occuparsi del lavoro e della scuola, distrutta da un Governo che nega persino il diritto alle scelte educative dei nostri figli e da un ministro, la Azzolina, che giochicchia con i banchi a rotelle». Un passaggio anche sui tanti italiani che stanno ancora aspettando la cassintegrazione, con invito al presidente dell’Inps a dimettersi. Gli applausi dei 2.500 presenti in piazza Virgiliana, tutti con le mascherine, nascono spontanei. Il tiro viene quindi rivolto alla campagna elettorale a sostegno di Rossi, ma prima c’è tempo per un elogio ai medici e agli infermieri del Carlo Poma. «A loro e al dottor De Donno va il nostro grazie più grande». Su Mantova: «Merita di più, inteso come infrastrutture, viabilità e parcheggi. Stefano è un uomo del fare, saprà rispondere agli interessi dei mantovani». Dal canto suo Rossi ha rimarcato la propria visione di città diametralmente opposta rispetto a Palazzi. «Il commercio e il centro storico vanno rivitalizzati, la sicurezza deve essere una priorità, non gli ascensori che portano su sei persone ogni mezz’ora…». Matteo Salvini ha concluso il comizio concedendosi a tutti coloro i quali hanno chiesto una foto ricordo, ovviamente nel rispetto del distanziamento sociale.
Matteo Vincenzi