MANTOVA – È di 707.000 euro il contributo che spetta a Mantova, sui 600 miloni complessivi che lo Stato mette a disposizione dei Comuni italiani. Una sorta di ristoro per le attività che hanno sofferto nei mesi della pandemia e dei lockdown coatti. Peraltro, si tratta di risorse tutte vincolate alle utenze non dimestiche, ovvero alle attività, con esclusione delle utenze domestiche di persone che comunque potrebbero avere subito una forte penalizzazione nella propria attività, e quindi essersi trovati senza introiti per diversi mesi.
Ma si tratta di ristori al ribasso. Erano infatti 890.000 gli euro erogati l’anno scorso per le utenze non domestiche al capoluogo virgiliano, e circa 170.000 quelli per le utenze domestiche. Per queste ultime nell’anno in corso sono state totalmente azzerati gli stanziamenti governativi. Il che equivale a dire che rispetto al 2020, nel 2021 gli sconti sulla Tari – visto che di questo soprattutto si parla – vengono ridimensionati di circa 300mila euro.
A questo punto si rimane in attesa di conoscere cosa intenderà fare l’amministrazione del capoluogo, che ha tempo sino a tutto questo mese per varare il nuovo piano tariffario sulla Tari contemplante eventuali sgravi, magari mettendo risorse in proprio.