Giustizia completa per Sodano: assolto anche per il caso Laratta

Nicola Sodano

MANTOVA Sono le 21.20 di ieri quando la Corte di Cassazione di Roma ha emesso la sentenza con la quale veniva accolto in toto la richiesta di cancellazione della sentenza del tribunale di Brescia con la quale  Nicola Sodano era stato condannato in appello a un anno (senza menzione), ribaltando l’assoluzione di primo grado dei giudici mantovani per il “caso Laratta”. Un processo che muoveva da un’accusa di corruzione in atti d’ufficio nei riguardi dell’ex sindaco, il quale aveva nominato il commercialista  Domenico Laratta nel collegio dei revisori della Fondazione universitaria. Per il solo fatto che Laratta aveva ringraziato telefonicamente Sodano con una frase di circostanza (“Mi offro di fare la sua dichiarazione dei redditi gratis”), Sodano era stato accusato di corruzione.
I giudici mantovani avevano capito dai fatti stessi che la corruzione non era mai avvenuta, tanto che Sodano non ebbe mai altri rapporti con il commercialista, e per le proprie dichiarazioni dei redditi si servì sempre di altro professionista. Tuttavia, la seconda sezione penale della Corte d’Appello di Brescia ribaltò l’assoluzione di primo grado con la condanna a un anno.
Ieri la Cassazione, nel dispositivo di sentenza ha accolto l’istanza di non ammissibilità del ricorso in appello del pm assolvendo Sodano perché il fatto non sussiste.
«Siamo molto soddisfatti – hanno commentato i legali del sindaco  Sergio Genovesi e  Luca Deantoni –. Verso Sodano si era fatta un’autentica persecuzione da parte della Procura».