MANTOVA Parata degli Schützen, abiti tipici e ricordo: queste le parole chiave della tradizionale cerimonia svoltasi, come ogni anno, a Porta Giulia di Cittadella in ricordo di Andreas Hofer, patriota tirolese giustiziato a Mantova ben 210 anni fa. Un appuntamento che quest’anno ha assunto un’importanza ancora maggiore dopo che mercoledì è stato inaugurato il Museo di Porta Giulia. Oggi, dunque ancora celebrazioni con la tradizionale parata degli Schützen (i bersaglieri tirolesi) da Cittadella fino al centro storico di Mantova, nel luogo che vide la fine del patriota. Una mattinata che, però non è solo voluta essere rievocazione storica – tra parate ed abiti dell’epoca – ma anche un’occasione per riflettere sui valori risorgimentali e su quegli ideali che nel 1800 muovevano i paese europei verso la guerra: confini e differenze che oggi, invece, devono essere base per una convivenza pacifica volta all’unione dei popoli. «Due secoli sono passati. Due secoli che dividono due mondi, oggi irriconoscibili – ha spiegato nel suo discorso il presidente del consiglio comunale di Mantova Massimo Allegretti -. Un’Europa fatta di confini e sanguinosi conflitti. Un’Europa, secoli fa, che amava la propria patria a scapito di altre, non è quella la strada. Un’Europa che oggi i confini al proprio interno li ha già annullati. Le diversità che, ieri, erano fonti di divisioni e conflitti, siano la serenità necessaria al nostro futuro cammino europeo». Proprio su queste basi si è svolta la cerimonia di ieri che, dopo il raduno a Porta Giulia e la santa messa davanti al monumento dedicato ad Hofer, seguita dal tradizionale sparo a salve da parte dei soldati, è proseguita per le vie del centro storico fino a Palazzo d’Arco. (vg)