MANTOVA Avere riservato tante inaugurazioni all’ultimo mese di mandato, e farle peraltro senza invitare tutti gli amministratori, compresi i consiglieri comunali di minoranza, è azione perseguibile, e quantomeno deferibile alla Agicom, l’autorità garante delle comunicazioni. Ne sono ocnvinti i partiti del centrodestra (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia) che hanno infatti dato mandato all’avvocato Matteo Masiello affinché l’autority si pronunci su questi interventi pubblici, a loro avviso dal manifesto valore autopromozionale. Ciò che non sarebbe stato in periodi di normale amministrazione, violerebbero invece le disposizioni e le normative se fatti adesso, a poco più di un mese dalle elezioni.
La “ratio” del ricorso si basa sul fatto che il sindaco Mattia Palazzi e i suoi amministratori di giunta o di consiglio, partecipando ai continui tagli del nastro acquisiscono visibilità anche elettorale, e non più solo amministrativa, essendo tutti impegnati in campagna elettorale. Tali eventi seguiti dagli organi di informazione dietro la convinzione che si tratti di inaugurazioni istituzionali, invece si tradurrebbero in spot autopromozionali di un sindaco uscente che è anche candidato sindaco.
La questione è stata anche sollevata giorni fa dal consigliere indipendente Tommaso Tonelli, il quale lamenta persino il mancato invito alle inaugurazioni con violazione della par condicio.