MANTOVA – Quel Pums nasce monco. Manca ilfatti l’autostazione dei bus». Il rilievo, nell’imminenza di portare in commissione il nuovo piano della mobilità sostenibile, arriva dal capogruppo di Forza Italia Pier Luigi Baschieri, che rileva come, dopo la perdita dell’autostazione in piazzale Mondadori, si sia persa l’opportunità di riproporla in piazzale Montelungo, togliendo così di mezzo le ingombranti “stazioni passanti” che spesso sono causa di congestione nel traffico urbano.
Il piano redatto dalla Mobility In Chain, che entro l’anno passerà il vaglio del consiglio comunale, manca insomma del punto cardine per regolare il traffico pesante del sistema di trasporto pubblico. a detta degli azzurri, «siamo di fronte a una miopia politica. La precedente configurazione con l’autostazione in piazzale Mondadori permetteva di centralizzare e razionalizzare i percorsi delle corriere in un unico terminal, e distribuire così gli studenti con bus navetta, minimizzando l’impatto dei mezzi più grandi sulla rete urbana. È dal 2006 – prosegue Baschieri – che la città soffre il caos più completo».
Stesso problema per le linee urbane, a detta di Fi, che vedono come capolinea piazza Cavallotti, corso Libertà e corso Pradella: «Un alveare di autobus oramai mal sopportato dai residenti che chiedono da anni di ridurre l’impatto dei bus sul centro. D’altronde in nessuna città capoluogo il centro viene utilizzato come autostazione».
Inutile negarlo le stazioni passanti hanno recato solo un gran disagio sia per i passeggeri che per la circolazione urbana (sono 90 gli autobus che transitano giornalmente per le stazioni autopassanti). «Questa città non può fare a meno di un hub dove raccogliere i passeggeri che utilizzano il trasporto pubblico locale e smistarli attraverso linee urbane veloci e con mezzi ecosostenibili (elettrico o a metano). Ci sono un solo due grandi bacini di sosta in questa città che possono essere convertiti in una nuova autostazione: piazzale Montelungo destinato a diventare il parcheggio scambiatore con più stalli della città, e l’area dell’ex scalo merci della stazione ferroviaria. Se Palazzi e Rebecchi vogliono veramente puntare sul trasporto pubblico per ridurre il numero delle autovetture, non possono prescindere dalla realizzazione di un nuovo terminal per bus al fine di riorganizzare percorsi e linee e rendere il servizio più allineato ai bisogni dei mantovani», conclude Baschieri.