MANTOVA Sabato e domenica “in giallo” al Dopolavoro Ferrovieri di viale Fiume. La civica “Palazzi 2020” ha organizzato la propria annuale festa il cui scopo dichiarato è senz’altro quello di darsi convegno e di contare le proprie forze attive, ma anche quello non dichiarato di guardarsi attorno per capire cosa fare da grandi, ossia quando fra due anni scadrà il mandato di Mattia Palazzi in via Roma, e inizierà un dialogo con il Pd per individuare il suo più accreditato successore.
Intanto, sia detto, ogni discussione vive la suspense delle decisioni romane circa il ventilato terzo mandato per i sindaci delle città capoluogo; un dibattito che non vede al momento d’accordo nemmeno i due poli al completo. Se la Lega e Forza Italia sono d’accordo per concedere il “tris”, meno entusiasta è il partito della Meloni, oggi maggioritario sugli altri due, che invoca diritti di alternanza interna più che di continuità. Sul fronte opposto, i 5 Stelle sono da sempre contrari al carrierismo politico che superi i due mandati; altrettanto Elly Schlein, più che mai ansiosa di rinnovare gli apparati e le nomenclature del suo Pd.
Per i civici gialli, veri “Palazzi boys”, il sinodo laico si articola in diverse posizioni. Intanto, alla festa, il sindaco interverrà nella serata di domenica 2 luglio con un confronto politico significativo che lo rapporterà col collega scaligero Damiano Tommasi, mentre a corollario interverranno anche vari esponenti delle rispettive civiche mantovane e veronesi.
Nulla però silenzierà le ambizioni di questa lista gialla per nulla decisa a scomparire con la fine del mandato del leader. Persino in termini numerici sono intenzionati ad alzare la posta, dato che nel settembre 2020 hanno quasi agguantato i voti del Pd assestandosi a un pelo dal 30%. Ad affermarlo è un suo esponente di spicco, che chiede la gentilezza dell’anonimato: «Se la lista investe su feste e comunicazione a due anni dal prossimo voto, vuol dire che intende partecipare da protagonista anche alle prossime elezioni, indipendentemente da un possibile terzo mandato del sindaco, se verrà approvata o meno la legge in Parlamento».
E vi è anche un discorso di strategia, aggiunge: «Col Pd della Schlein sempre più a sinistra, la lista gialla diventerà il centro portante della coalizione, portando voti da destra, ma anche dai moderati di centrosinistra».
Già, ma su quale candidato si potrà fare l’investimento? Qui le risposte si fanno più vaghe e ironiche: «Verrà messa una “barba” nel simbolo al posto del “pizzetto”?». Non è difficile pensare che se la scelta cadesse su un candidato dem, il predestinato nel caso sarebbe l’assessore Andrea Murari.
E se non fosse un dem, ma un giallo? Forse una donna? Forse Adriana Nepote? «Per ora non c’è nessuna decisione. Ma buttala pure come una tua fantasia». Massì, diamo pure le responsabilità alla stampa che informa i fatti, non sui fatti.