Lombardia locomotiva per il Pil. Mantova è il penultimo vagone

Mantova Anche nel 2024 la Lombardia, l’Emilia Romagna e il Veneto saranno le regioni che traineranno il Pil reale nazionale che, stando ai principali istituti di statistica, dovrebbe attestarsi attorno al +0,7%, contro il +0,1% della Germania, il +0,7% della Francia e il +2,1% della Spagna. Le previsioni di crescita elaborate dall’Ufficio studi della Cgia Mestre su dati Prometeia dicono che in Lombardia la stima di crescita per l’anno in corso dovrebbe essere dello 0,95%, in Emilia Romagna dello 0,86% e in Veneto dello 0,80%. Tra le due regioni del Nordest, comunque, si inserirebbe la Valle d’Aosta con un aumento della ricchezza dello 0,81%. In questo contesto che vede la Lombardia come locomotiva dell’economia nazionale, Mantova si inserisce nel gradino più basso: penultima a livello regionale e 68esima a livello nazionale per quel che riguarda la crescita nel 2024. La provincia di Mantova ha infatti registrato una crescita del 3,83% rispetto ai livelli pre-Covid del 2019, e relativamente al 2024 viene stimata una crescita pari allo 0,29%. In ambito regionale la nostra provincia è al penultimo posto, e precede solo quella di Como (71esima a livello nazionale, ndr). Del resto la vocazione a crescita lenta di Mantova e provincia è tutt’altro che una novità, come riportato su queste stesse pagine nell’edizione di ieri. Mantova è al penultimo posto in Lombardia anche al rapporto tra aperture e chiusure di imprese nel secondo trimestre di quest’anno, come da report fornito dalla Camera di Commercio di Mantova. A guidare la classifica della crescita del valore aggiunto reale delle 107 province presenti nel nostro Paese è Milano: si stima che nel capoluogo regionale lombardo la crescita sarà dell’1,14%. Seguono Pavia con il +1,01%, Vicenza con il +0,98%, Bologna con il +0,95%, Modena con il +0,92% e Pordenone con il +0,88%. Tra tutti i territori analizzati, nove dovrebbero registrare una crescita negativa, scivolando così verso la recessione economica. Le situazioni più difficili parrebbero interessare Crotone e Isernia, entrambe con -0,13%, Ragusa con il -0,14% e, maglia nera nazionale, Vibo Valentia con il -0,23%. Infine, mettendo a confronto il valore aggiunto previsto nel 2024 con quello del 2019 (anno pre Covid), Rieti ha registrato una straordinaria variazione pari al +14,34%; la più alta di tutto il Paese. Seguono Siracusa con il +12,95%, Taranto con il +12,69% e Modena con il +11,60%.