MANTOVA Mantova città europea dello sport supera la metà della propria corsa: alle spalle tantissimi eventi e davanti un’altra grandissima indigestione di sport per tutti i gusti. Chi meglio dell’assessore allo sport del Comune Paola Nobis può fare il punto della situazione.
Mantova città europea dello sport: assessore, un bilancio giusto a metà dell’evento…
«Siamo contenti, perché c’è stata grande collaborazione da parte di tutti e quando parlo di tutti intendo federazioni, amministrazione ed enti sportivi nonché le società stesse. Insieme siamo stati capaci di mettere a punto un calendario di manifestazioni in grado di abbracciare tante discipline assecondando gli interessi di un pubblico molto vasto».
Un punto di forza di questa lunga serie di eventi è quello di passare dal torneo di piazza alla manifestazione internazionale come il Sei Nazioni di rugby…
«Esatto. Abbiamo puntato proprio su questo e sulla volontà, nei limiti del possibile, di non trascurare nessuno. Ci sono stati e ci saranno eventi di caratura internazionale, ma abbiamo avuto anche appuntamenti di nicchia, che hanno riscosso notevole successo».
Ad esempio?
«Mi viene in mente la scherma, che abbiamo portato alla Grana Padano Arena facendo registrare un grande successo sia si pubblico, che di partecipazione. E poi gli arcieri al Martelli: una sorpresa in termini di emozioni».
Rugby al Martelli, un’esperienza da ripetere…
«Assolutamente sì e questo evento è di gran lunga il manifesto di quanto la collaborazione tra enti e società possa portare a grandi cose. Ora che la macchina è oliata sarà più semplice creare una seconda occasione».
Tornando al calendario, settembre lascia spazio nuovamente ai grandi eventi ed in questo l’amministrazione recita un ruolo primario…
«Abbiamo la pallavolo femminile a metà settembre con una serie di amichevoli di altissimo livello e poi il basket con un precampionato con diversi incontri tra squadre di massima serie. Senza dimenticare però le discipline minori, ma soprattutto i convegni che coinvolgono sempre personaggi ed esperti illustri e toccano tematiche all’ordine del giorno. Credo che anche la seconda parte da città europea dello sport si attesti su livelli eccellenti».
Qualche esponente dell’opposizione ha bollato l’etichetta di città dello sport come una “ciocchetta”…
«Non sono voluta intervenire nel merito prima di tutto perché ci ha pensato il presidente di Aces, Lupattelli, con un suo esauriente intervento e poi perché francamente mi sembrano polemicuzze da bar. Chiaro, nulla in confronto a Mantova Capitale della cultura, ma ugualmente un prestigioso riconoscimento di cui andare orgogliosi».
Nel suo intervento Lupattelli ha detto che Mantova è in buona posizione per essere premiata come miglior città europea dello sport…
«Se l’ha detto lui vuol dire che abbiamo lavorato bene.
C’è qualcosa che avrebbe voluto proporre e che magari lo farà nel 2020?
«Forse il calcio non è stato gratificato a sufficienza con un evento di grido, ma alla fine abbiamo voluto premiare il locale a discapito di qualcosa di più popolare. Ci proveremo l’anno prossimo. E poi c’è il campo di atletica: un gioiellino che merita di essere valorizzato e l’anno prossimo faremo il possibile affinché abbia una adeguata vetrina con una competizione di primo livello. Abbiamo investito molto in questo impianto, investiremo ancora ed è giusto che ci sia un ritorno anche in termini di immagine».
Nel 2020, oltre alle elezione, cosa resterà di Mantova città europea dello sport?
«L’esperienza sarà una dote che potrà servirci per stilare un calendario sulla scorta di quello realizzato nel 2019. Magari ci saranno meno eventi (e meno finanziamenti), ma proveremo a creare un cartellone ricco di appuntamenti di livello. Cosa ripetere? Se ci sarà l’occasione per un evento a scala nazionale la scherma sarà riproposta e poi il rugby».
Mantova quest’anno sarà in serie A nel calcio a 5 eppure…
«Abbiamo fatto il possibile per adeguare il Neolu alle richieste della lega e ora attendiamo una risposta circa la deroga richiesta per giocare il campionato. Se dovessero dirci di no, allora vireremo sulla Grana Padano Arena. Di certo il calcio a 5 resterà a Mantova».