Murari: “Case popolari sì, ma non tutte nel capoluogo”

MANTOVA«L’osservazione non sottende in alcun modo un giudizio negativo sulla pianificazione di Bagnolo San Vito – spiega l’assessore all’urbanistica Andrea Murari –, che anzi è tra i Comuni più virtuosi da questo punto di vista, ma rivolgeremo la medesima osservazione a tutti i Comuni in fase di rinnovo del Pgt. L’edilizia residenziale pubblica non può essere concentrata tutta su Mantova, per ragioni economiche e sociali. La domanda di casa pubblica cresce e la risposta non deve essere data solo dal capoluogo che già si fa carico della stragrande maggioranza dell’offerta all’interno del Piano di zona. Serve una distribuzione più omogenea per non creare una concentrazione eccessiva in particolare su alcuni quartieri della città già in situazioni di forte pressione. Per questo ho condiviso con la giunta di fare osservazioni ai Pgt di tutti i Comuni del Piano di Zona».
Così Murari ieri ai colleghi di giunta mentre approvavano le osservazioni alla variante al Piano di governo del territorio (Pgt) del Comune di Bagnolo San Vito nelle quali “si chiede di supportare, in un’ottica di perequazione territoriale e con riferimento al mercato immobiliare locale, la previsione diffusa di abitazioni destinate alle fasce di popolazione più deboli, anche integrando la previsione di servizi abitativi pubblici, sociali e transitori nella variante generale 2022”.
A fronte di un’importante crescita nel Comune di Bagnolo dei nuclei famigliari composti da una sola persona (+29,27% tra il 2011 ed il 2022), si riscontra una bassa offerta di unità Sap di dimensioni inferiori ai 30 metri quadrati (solo 4 su un totale di 79 alloggi Aler e comunali) e che tale Comune delle “Grande Mantova” non ha e non prevede unità di servizi abitativi sociali e servizi abitativi transitori, che risultano oggi quasi unicamente localizzati sul territorio del capoluogo.
L’assenza di una previsione di servizi abitativi transitori al di fuori del Comune di Mantova, sia Aler che comunali, come indicato nel piano stesso, rappresenta una criticità per il contenimento, a livello di Ambito, del sempre più grave disagio abitativo delle categorie sociali soggette a procedure esecutive di rilascio degli immobili, e, più in generale, della gestione delle situazioni di grave emergenza abitativa.
Secondo la programmazione di servizi abitativi per il triennio 2023-2025, sarà indicativamente assegnabile nell’Ambito il numero complessivo di 385 unità, (di cui 275 Sap, 79 Sas e 31 Sat) la cui ubicazione sarà per l’88% sul territorio del Capoluogo. ​A Bagnolo, quindi, è prevista l’assegnazione di 6 unità Sap comunali e 1 di Aler. «Non si tratta di osservazioni che riguardano specificamente Bagnolo – sottolinea ancora Murari –: osservazioni analoghe, infatti, verranno fatte per tutti gli altri Comuni appartenenti al Piano di zona. In un’ottica di perequazione territoriale e di efficiente e solidale programmazione dell’offerta abitativa pubblica e sociale, è opportuno che tutti i Comuni dell’Ambito si facciano carico di servizi abitativi pubblici, sociali e transitori».