’Ndrangheta, sequestri per 9 milioni di euro anche nel Mantovano

MANTOVA Nella giornata di ieri l’altro, nell’ambito dell’operazione Grimilde, coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Bologna è stata data esecuzione ad un provvedimento di sequestro d’urgenza di beni per un valore di oltre 9 milioni di euro in danno dei fratelli Antonio Muto e Cesare Muto, il primo dei quali già condannato in I° grado nell’ambito del processo Aemilia per associazione di tipo mafioso, truffa ed estorsione, tutti reati aggravati dal reato associativo in quanto appartenente al sodalizio ‘ndranghetistico emiliano, storicamente legato alla cosca Grande Aracri di Cutro. L’esecuzione ha interessato le province di Reggio Emilia, Parma, Mantova e Crotone. Relativamente alla nostra provincia ad operare sono stati gli agenti della Squadra Mobile che hanno sequestrato alcuni capannoni nelle zone del Viadanese e del Basso Mantovano. Gli stabili erano a disposizione di cinque ditte del settore autotrasporti con sede a Gualtieri, che sono state sottoposte a sequestro insieme con il patrimonio immobiliare per un fatturato relativo all’anno 2017 di circa 3 milioni e mezzo di euro, ed un patrimonio netto complessivo di oltre un milione di euro. Dei 12 immobili due erano capannoni industriali sede delle aziende di autotrasporti, tre le abitazioni più due ettari e mezzo di terreno), acquistati ad un prezzo complessivo di 3 milioni euro. Sotto sequestro 92 veicoli, tra cui 28 trattori stradali, 43 semirimorchi, 5 autobus, 4 furgoni, 2 autocarri, 10 autovetture tra cui una Maserati e due Volkswagen ed 1 motociclo acquistati ad un prezzo complessivo di oltre 1 milione e mezzo di euro. Infine sequestrati nove conti bancari con saldi positivi per circa 100mila euro. Dall’esito delle indagini patrimoniali svolte nei confronti degli interessati, corroborate dalle risultanze emerse a seguito dei precedenti interventi, sono state trovate conferme in ordine alla gestione occulta di imprese operanti su tutto il territorio nazionale.