Sesso nel centro massaggi, 38enne cinese patteggia

La Polizia davanti a uno dei centri di massaggi controllati

MANTOVA Se non fosse stato per quel documento d’identità da lui consegnato al momento di siglare il contratto di locazione, forse non sarebbe finito nei guai. Con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione era così finito alla sbarra Jin Hangsen un 38enne cinese residente a Poggio Rusco. I fatti a lui ascritti risalivano al 2017. Tutto era partito da una denuncia presentata ai carabinieri della locale stazione da parte del proprietario dell’appartamento affittato all’imputato; l’uomo si era infatti accorto che la carta d’identità presentata dall’orientale apparteneva in realtà ad un altra persona. Da lì erano quindi scattati gli accertamenti investigativi del caso. Dopo mesi di appostamenti e pedinamenti era emersa invece un’altra verità. Vale a dire che l’abitazione di via Matteotti 33, affittata al 38enne quale centro massaggi, non era altro che una casa d’appuntamenti. I militari dopo aver monitorato il continuo via vai di clienti avevano fatto scattare il blitz il 23 febbraio 2017. Stando sempre a quelle numerose testimonianze era emerso inoltre che le tariffe praticate spaziavano da un minimo di 30 ad un massimo di 100 euro a seconda della prestazione richiesta. Un giro d’affari ben avviato con introiti giornalieri quantificati in circa 2mila euro. Ieri mattina l’imputato, comparso davanti al giudice per l’udienza preliminare Matteo Grimaldi, ha patteggiato un anno e sei mesi di reclusione.