MANTOVA Era stato accusato da una ragazza di averla violentata durante una serata in discoteca. Ora però, a fronte della decisione della procura di via Poma di archiviare il caso, stante l’assenza di prove di colpevolezza, l’indagato – un 25enne di Mirandola – è a sua volta intenzionato a chiedere un risarcimento da 200mila euro per calunnia. Una vicenda risalente alla notte di Natale di due anni fa e su cui, a fronte di denuncia da parte di una 21enne residente nel Basso Mantovano, si erano mossi i carabinieri di Poggio Rusco, paese dove si trova il locale in questione. Nello specifico la giovane aveva raccontato ai militari di essere stata stuprata dall’amico in discoteca. Secondo quanto riferito dalla difesa del 25enne, tra i due ci sarebbe stato un primo dialogo in cui lei avrebbe raccontato i suoi problemi avuti con il fidanzato prima di congedarsi con un bacio. Dopo un paio d’ore i due si sarebbero quindi incrociati di nuovo con lui che avrebbe chiesto spiegazioni di quel bacio. Da lì ne sarebbe nato un diverbio con la ragazza che scoppiata a piangere avrebbe accusato il giovane di averla violentata; i buttafuori, intervenuti, avrebbero così accompagnano il mirandolese all’esterno del locale per poi, non ravvisando alcun segno di violenza nella ragazza, farlo rientrare. Nei giorni successivi la voce era così circolata con lei che aveva postato sui social foto di lividi e mandato al datore di lavoro messaggi con cui asseriva di essere stata violentata in discoteca. Tutto falso. Terminati gli accertamenti del caso, il sostituto procuratore titolare del fascicolo ha ora chiesto l’archiviazione in quanto tutti i testimoni ascoltati avrebbero confermato che quella sera non ci fu nessuna violenza, smentendo così le accuse mosse dalla presunta vittima. E adesso, come anticipato, la difesa del 25enne è passata al contrattacco denunciando la giovane per calunnia, in quanto avrebbe accusato il ragazzo di violenza sessuale pur consapevole della sua totale innocenza. (lor)