Palazzi “bocciato”: il centrodestra si prepara all’affondo nel 2020

Quadro generale è depresso e deprimente:

MANTOVA Il quadro generale è depresso e deprimente: una città invecchiata, spenta, scarsamente attrattiva, con scarse prospettive nel lavoro, con una gestione del territorio basata su spot e fuochi artificiali. Questa in massima sintesi l’analisi che i tre maggiori partiti del centrodestra hanno stilato ieri in una gremita sala della colonna nel corso di un confronto a più voci organizzato dall’ex sindaco  Nicola Sodano in capo all’associazione “Avanti per Mantova”. Tema della serata: “Mantova 2015-2018. Tra le favole di Palazzi e la realtà”. Si sono succeduti ai microfoni  Pier Luigi Baschieri e  Andrea Gorgati per Forza Italia,  Antonio Carra e  Adriano Cattaneo per la Lega,  Alessandro Beduschi per Fratelli d’Italia. Una rassegna di censure su svariati temi che avevano come costante la censura al sindaco  Mattia Palazzi, personalità mediaticamente attenta a rigirare in positivo ciò che il centrodestra unito (probabilmente anche alle elezioni del 2020) boccia senza appelli e senza concessioni.