MANTOVA Novità in arrivo: dalla sentenza del Tar dell’agosto del 2015 non sono mancati i contatti tra i legali del Comune e la società Virgiliana (subentrata alla Imi) per trovare una soluzione che ottemperasse alla sentenza in relazione alla costruzione di un parcheggio interrato in struttura da 335 posti auto in piazza Cavallotti-corso Libertà sotto lo stabile ex Upim. Dal Comune è sempre filtrato ottimismo rispetto alla possibilità di trovare la soluzione a una delle tante grane urbaniste ereditate dalle amministrazioni precedenti.
Ora sembra che i tempi siano maturi. Si vocifera infatti che l’amministrazione si sia data come obiettivo quello di chiudere la partita entro l’estate; il che significa portare la trattazione nel consiglio di fine luglio o al più tardi a settembre, dopo la pausa estiva.
La vicenda parte dal maggio 2004, quando la giunta Burchiellaro approvò il piano attuativo “ex Upim” la cui convenzione urbanistica venne stipulata il 15 aprile successivo.
Un successivo parere negativo della Soprintendenza archeologica mise il primo bastone fra le ruote alla Imi, soggetto attuatore, soprattutto in ragione del fatto che quel parcheggio (che avrebbe dovuto estendersi in piazza 80° Fanteria, con rampe in piazza Cavallotti) aveva nell’interrato le vasche di raccolta delle acque meteoriche riversate quindi nel Rio. Un secondo inghippo venne prodotto dall’esposto dell’ex consigliere comunale comunista Matteo Gaddi, circa il fatto che sarebbe stata violata la procedura di evidenza pubblica nell’assegnazione a Imi, cui il Comune concedeva, secondo la convenzione, il consueto diritto di superficie sull’opera per 99 anni.
Da qui un lungo braccio di ferro avanti al Tar che ha opposto il soggetto attuatore e il suo subentrante, la Smi-La Virgiliana Uno Srl, sino alla morte del titolare, Pietro Cestari, avvenuta qualche mese fa. Il dialogo con gli eredi da parte del Comune, a quanto pare, si è rivelato più facile e produttivo per addivenire a una soluzione condivisa. Al punto che, secondo voci attendibili, già a fine mese la vicenda passerà al voto del consiglio comunale per sancire una nuova convenzione. Più o meno come è avvenuto per districare il nodo di un altro parcheggio con la società Apcoa, con altrettanto tenace braccio di ferro col Comune, e che infine si è tradotto nel parcheggio del lungolago Gonzaga oggi in fase di costruzione.
Sembrerebbe una vicenda di poco conto, ma così non è. I rischi corsi dall’amministrazione erano enormi, viste le penali che avrebbe dovuto pagare all’attuatore in caso di cassazione del piano attuativo, cassato in via definitiva dalla amministrazione Brioni in ossequio ai pareri negativi della Soprintendenza.
Insomma, siamo di fronte all’ennesimo problema ventennale o quasi risolto dall’amministrazione di Mattia Palazzi, per rogne create dai suoi stessi predecessori.