Mantova rende omaggio al genio di Raffaello

MANTOVA Anche in un periodo decisamente complicato e soprattutto segnato da grandi incertezze, le iniziative culturali proseguono a oltranza, finché sia possibile portarle avanti. Specialmente quando si tratti di lavori di squadra, complessi e la cui organizzazione sia prolungata nel tempo. Ma con risultati permanenti.
E’ il caso dell’esposizione, ieri presentata presso il Museo di Palazzo Ducale Raffaello trama e ordito. Gli arazzi di Palazzo Ducale a Mantova. E sottolineare che siano nella nostra città è importante perché dopo la loro fattura, basata su cartoni preparatori eseguiti presso la bottega di Raffaello, i manufatti, ora in Corte Vecchia con allestimento di Maria Lucia Masciopinto, hanno avuto varie collocazioni.
Come illustrato dal direttore in pectore del Ducale Stefano L’Occaso, dalla direttrice Emanuela Taffra e dalla curatrice Michela Zurla, le opere furono in origine acquistate dal cardinale Ercole Gonzaga, cambiando sede nel tempo, fino ad essere trasferite in Austria, per tornare in Italia un secolo fa, ricorrenza che si aggiunge a quella del V centenario dalla scomparsa dell’artista di Urbino.
I lavori in rassegna sono stati in parte già restaurati da Tiziana Benzi, con la sua équipe, in parte ancora da sistemare. Si è reso necessario, infatti, togliere i chiodi inseriti negli arazzi, per sostituirli con velcro, materiale che ne renda possibile l’installazione con meno danno per i tessuti, oltre alla pulitura delle superfici e alle riparazioni, partendo, appunto, dallo studio della trama e dell’ordito. Tutte operazioni che richiedono pazienza e precisione, compiute in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
Ad accompagnare l’esposizione degli arazzi anche 15 preziosi documenti, commentati dalla direttrice dell’Archivio di Stato di Mantova Luisa Onesta Tamassia: tra questi una missiva attribuita a Raffaello, ma lo scrivente potrebbe essere anche Baldassar Castiglione, indirizzata a papa Leone X, diventata testo fondativo in materia di tutela e recupero dei beni culturali.
La rassegna dimostra, ancora una volta, quale speciale patrimonio sia racchiuso tra i palazzi e gli enti cittadini e quanta parte dello stesso possa essere narrata, attraverso testimonianze di grande valenza, giunte fino a noi.
La mostra e i restauri delle opere sono resi possibili anche dal sostegno di diversi sponsor e cooperazioni tecniche, quali Fondazione Banca Agricola Mantovana, Fondazione Monte dei Paschi di Siena e Mantova Village. L’esposizione resterà resterà aperta fino al 7 febbraio.
Ilaria Perfetti