Pestato e preso a “valigiate” per aver difeso un passeggero

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MANTOVA –  Pestato a sangue e preso a colpi di valigia in testa solo per aver cercato di difendere un ragazzo a sua volta aggredito in precedenza dagli stessi balordi. Protagonista di questa brutta avventura, risalente a domenica scorsa sul regionale Bologna-Verona, è Fabio Forni, 41enne originario di Bondanello di Moglia.
Nel dettaglio Forni stava rientrando in treno a Brunico (Bolzano), dove lavora e risiede, dopo un weekend mantovano trascorso a casa dei genitori quando, alla stazione di Isola della Scala, due giovani stranieri saliti sul convoglio – in quel momento fermo alla stazione per un problema tecnico – in evidente stato di alterazione da alcol o droga hanno preso di mira, senza apparente motivo ma per il solo gusto di attaccare briga, uno dei passeggeri. Quest’ultimo infatti – un 27enne – dopo aver gentilmente ceduto il posto a un’anziana, si era infatti posizionato vicino alle porte del vagone, mettendosi ad ingannare il tempo con il cellulare.
La coppia, dopo essersi avvicinata a lui ha quindi iniziato a spintonarlo fino a che il giovane, esasperato, ha reagito cercando di allontanarli spostandosi poi all’interno della carrozza. Ma a quel punto, anziché placarsi, la situazione è purtroppo degenerata: uno dei due gli ha così sferrato un pugno in pieno volto, ferendolo a uno zigomo per poi proseguire con altri colpi ben assestati. Vedendo quella scena, Forni ha così deciso di intervenire afferrando il ragazzo alle spalle per difenderlo e allontanarlo da chi lo stava picchiando. Ma il suo gesto ha comportato delle conseguenze: i due, cambiando bersaglio si sono infatti scagliati contro di lui, strappandogli la giacca, buttandolo giù dal treno e infine lanciandogli addosso la sua stessa valigia con il contenuto sparpagliato a terra. Ma come da lui stesso denunciato oltre alle botte prese il 41enne virgiliano ha dovuto fare i conti con un altro problema: la totale indifferenza degli altri passeggeri, testimoni inermi e quasi divertiti del pestaggio in corso. «Si. Quello preso a valigiate sono io», ha scritto Forni su Facebook a corollario delle immagini della brutale aggressione. «Il motivo? Ho difeso il ragazzo che , per primo, è stato aggredito da questi due immigrati saliti in treno visibilmente fuori di sé. Treno pieno e nessuno ha mosso un dito per aiutarlo. Due ubriachi (o drogati) liberi di picchiare un ragazzo per divertimento, davanti ad un pubblico di centinaia di passeggeri intenti a filmare senza intervenire. Perché è più bello e più sicuro filmare, che aiutare un povero cristo che ne ha prese due in faccia talmente forti da non stare nemmeno più in piedi. Ebbene Signori, questo è quanto: io, che ho aiutato il ragazzo a non prenderne, le ho prese davanti ad un pubblico non pagante. Ad un certo punto, ho urlato nel vagone “qualcuno ha le palle di darmi una mano o vi state divertendo?”. Ma niente, nessuna reazione. Inoltre – denuncia Forni – non è ammissibile che su un treno regionale, in generale, non ci sia un addetto alla sicurezza dei passeggeri e, tanto meno, non è ammissibile fermarsi in una stazione non presidiata dove chiunque è libero di poter delinquere/minacciare/picchiare il primo che gli passa a tiro. Per finire, non abbiamo nemmeno potuto sporgere denuncia visto che nessuna delle forze dell’ordine si è premurata di venire a controllare lo stato dei due malcapitati (io e il ragazzo) seduti in treno a disinfettare le varie ferite.
Ma va bene così. Purtroppo non sono fatto per star lì a guardare mentre uno viene picchiato senza motivo e le ho prese a mia volta. Ma sarebbe un mondo un po’ più sereno se si smettesse di essere spettatori passivi e si iniziasse a essere un filo più solidali nei confronti del prossimo». Per quanto concerne infine la mera cronaca, la vicenda ha avuto epilogo poco dopo con i carabinieri, allertati da una capotreno, intervenuti a metter fine alle violenze. Uno dei due aggressori – un 29enne marocchino – è stato così bloccato non prima però, nel tentativo di scappare, di colpire con una gomitata uno dei militari, provocandogli lesioni giudicate guaribili in sette giorni.
L’altro invece, scappato dalla stazione, è stato raggiunto poi dai carabinieri e trovato in possesso anche di hashish. Il 29enne, con precedenti alle spalle, è stato arrestato per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, venendo condannato a sei mesi di reclusione il giorno dopo al termine del processo per direttissima.

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