MANTOVA – Maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Queste le ipotesi d’accusa addebitate a un 30enne di Modena finito sul banco degli imputati per presunti reiterati comportamenti vessatori e violenti perpetrati, nella circostanza, ai danni dell’allora compagna. Una vicenda, stando al novero delle contestazioni, afferente il biennio 2022-2023 quando, durante tale periodo, non si sarebbero contati gli interventi di polizia e carabinieri, tra l’hinterland mantovano e il capoluogo modenese, per far fronte a segnalazioni di liti, anche accese, tra i due fidanzati. In particolare, come altresì già riferito in aula dai vari rappresentanti delle forze dell’ordine escussi come testi, il primo episodio risalirebbe al luglio di due anni fa: in tale occasione era infatti toccato agli uomini della questura virgiliana mettere pace tra i litiganti per una contesa domestica. Una ventina di giorni dopo, l’intervento degli stessi agenti si era invece spostato nell’abitazione della madre della parte lesa, nel frattempo lasciatasi con il convivente e per questo trasferitasi a vivere con il genitore. In quel frangente l’uomo si sarebbe presentato davanti casa al fine di poter entrare previa effrazione di una finestra, oltre a rompere anche alcuni vasi in giardino prima di dileguarsi all’arrivo delle volanti. Infine, all’incirca un anno dopo, era toccato ai poliziotti di Modena sedare un alterco tra i due, con la donna percossa e schiaffeggiata dall’ex e per questo trasportata all’ospedale di Baggiovara con ferite ed escoriazioni varie. Ieri, in modalità protetta stante ancor ad oggi un persistente suo stato di vulnerabilità psicologica, come evidenziato nella precedente seduta dal proprio avvocato, è stata audita la presunta vittima, costituitasi parte civile.