Pro-Gest, nubi sul futuro. I sindacati: slitta ancora il piano di ristrutturazione

MANTOVA Un tavolo permanente dove convocare l’azienda, coinvolgimento delle istituzioni, con l’unità di crisi della Regione che ha manifestato l’intenzione di attivarsi verso la società, ma anche verso il Ministero competente, per favorire una gestione coordinata e condivisa della crisi. E’ quanto emerso in Regione Toscana circa la situazione della Pro-Gest di Altopascio, ex ondulati Giusti. Un summit voluto dai sindacati, Slc Cgil, Fistel Cisl che, in una nota, sintetizzano la fotografia attuale, secondo il loro punto di vista: «La situazione finanziaria del gruppo veneto, leader nel settore cartone, è sotto la lente di ingrandimento. C’è stato un massiccio ricorso alla cassa integrazione, almeno per i siti toscani di Altopascio e Sesto Fiorentino. on 1300 dipendenti e 28 stabilimenti in Italia, di cui 4 in Toscana, il gruppo – scrivono i sindacati – si trova attualmente in default su 450 milioni di bond. Il bilancio del 2023 non è ancora stato approvato e il piano di ristrutturazione annunciato ormai da diverso tempo continua a slittare, senza che ne siano rivelati nemmeno contorni apprezzabili, se non quelli riguardanti la “dismissione di asset non essenziali per il core business” di Pro-Gest, tra i quali lo stabilimento di Mantova e capannoni e immobili non strategici, mentre la parte restante, compresa la divisione Tissue, che a Capannori è presente con due stabilimenti, non viene considerata a rischio di cessione. Anche le dimissioni del precedente Cro (Chief Restructuring Officier – il Manager della Crisi o Ristrutturazione ) Sergio Iasi, rimasto in carica poche settimane dalla nomina, non costituiscono un segnale positivo che invita all’ottimismo, sentimento che, invece, ha caratterizzato le dichiarazioni di Angelo Rodolfi, nuovo Cro, convinto di avere la situazione sotto controllo».