Mantova I raid predatori si erano susseguiti in rapida sequenza. Almeno tre quelli messi a segno nel corso di una sola settimana. Sempre di notte, quando dal circolo Canottieri di Felonica continuavano a sparire attrezzi da lavoro, da giardinaggio e altro materiale. E così nella notte tra il 5 e il 6 marzo scorsi i vertici dell’associazione avevano concordato con i carabinieri un mirato servizio di appostamento volto a far cessare tali episodi. E in effetti, a un certo punto, con la complicità del buio era sbucato fuori un uomo che, con gesto repentino, si era subito impadronito di una bottiglia di vino per poi darsi alla fuga. «Non sono entrato – aveva dichiarato a sua discolpa in tribunale durante il processo per direttissima – ho solo scavalcato la cancellata e visto quella bottiglia davanti alla porta del circolo». A giudizio per le ipotesi di furto e resistenza a pubblico ufficiale era così finito A.B.H., un 28enne tunisino residente in paese. A lui, ovviamente, in assenza di prove certe non erano stati addebitati pure gli altri furti. Quando però i carabinieri erano intervenuti per bloccarlo il giovane aveva opposto resistenza procurando nella circostanza lievi lesioni a un paio di militari giudicate guaribili in due e tre giorni. Al termine della seduta il giudice Giacomo Forte aveva quindi convalidato l’arresto disponendo altresì a suo carico l’obbligo di firma. Ieri, l’epilogo di primo grado della vicenda con la condanna dell’imputato a un anno e sei mesi in abbreviato, senza pena sospesa stante un altro precedente specifico, quattro mesi in più rispetto a quanto chiesto in requisitoria dal pubblico ministero.