MANTOVA Los corso 6 novembre era stato condannato a due anni e mezzo di reclusione per circonvenzione di persona incapace; ieri ha subito una nuova condanna, questa volta tre anni, un mese e 120 giorni di reclusione, per l’accusa di rapina ai danni della stessa persona offesa dell’altro processo. Una condanna ancora più pesante quella comminata ieri a Robert Lucian Bejan, 23enne albanese domiciliato al campo nomadi di Mantova, se si pensa che è stata emessa in rito abbreviato e quindi con lo sconto di un terzo della pena, mentre quella precedente era in rito ordinario. La vicenda di cui si è discusso ieri davanti al gup Matteo Grimaldi risale allo scorso marzo, quando il 23enne sarebbe entrato in casa di un 72enne con cui aveva stretto amicizia, per poi fuggire spintonando a terra l’uomo dopo avergli preso 500 euro. Il 23enne aveva spiegato riguardo a questo episodio che in realtà si sarebbe trattato di un risarcimento al danno che il 72enne gli aveva procurato facendogli cadere il cellulare che si era rotto, e che non lo avrebbe spintonato né allora né mai. Diversa la versione del 72enne che aveva portato all’arresto del giovane albanese da parte della Squadra Mobile, il quale diceva invece di essere stato scaraventato a terra. Il giudice ha quindi accolto anche se solo in parte, la tesi dell’accusa che ha chiesto 4 anni e 8 mesi di reclusione. Dal canto suo il difensore del 23enne, avvocato Matteo Merchiori, ha già detto che farà ricorso in appello appena avrà letto le motivazioni di questa sentenza, per il cui deposito il giudice Grimaldi si è preso 70 giorni. Stesso percorso processuale che sarà seguito anche per la vicenda che ha portato alla condanna per circonvenzione di persona incapace.