MANTOVA «Lorenzo Bagnacani, amministratore delegato di Mantova Ambiente, è riuscito ad accordarsi con Ama di Roma per trattare 30mila tonnellate di rifiuti romani negli impianti di mantovani. Lui da presidente del Cda di Ama non era riuscito a portarne più di 85 tonnellate (500 volte meno) agli impianti di Mantova Ambiente. I casi della vita». È la critica del deputato pentastellato Alberto Zolezzi che da ultimo si è posto in prima fila contro l’arrivo della spazzatura della capitale, ponendo anche il tema in commissione ambiente della Camera.
Quelli provenienti da Roma , insiste Zolezzi, sono rifiuti non trattati «che squalificano Mantova Ambiente e Tea. Davvero l’impianto Mantova Ambiente di Ceresara “ricerca ovunque questo tipo di rifiuti”, come dichiarato dal presidente Massimiliano Ghizzi sulla stampa? Da quanto li cerca?».
L’incontro di domanda e offerta sembra “così difficile” per il deputato pentastellato, «eppure di articoli di attacco alla giunta Raggi ce ne erano tutti i giorni, dopo che la mafia aveva bruciato l’impianto di selezione del Salario». E a questo punto, aggiunge, il problema diventa complesso: «Mantova rischia di esaurire le sue discariche e Roma, che ha ora un gestore di rifiuti con bilancio risanato, assunzioni fatte e impianti finanziati (2 grandi impianti di compostaggio industriale e presto impianti di selezione) rischia di arrestare il percorso di sostenibilità verso la raccolta porta a porta a Roma, tanto c’è Mantova-Leonia da inquinare».
Ogni singola discarica del territorio mantovano, per ammissione dello stesso presidente Ghizzi, è sfruttata da anni per oltre l’80% da rifiuti che provengono da altre regioni. Ogni anno enti ed imprese devono presentare annualmente alla Camera di commercio i dati relativi alla quantità e la tipologia di rifiuti che hanno prodotto e/o gestito nel corso dell’anno precedente. In sostanza se gli impianti della Regione dovessero contare solo sui rifiuti provenienti dai cittadini lombardi, molti di essi chiuderebbe entro poco.
«Inutile nascondere che si trattano rifiuti non per bontà di cuore, ma per mere ragioni di business e forse anche per ostruzionismo politico» chiosa Zolezzi.
Solo a Castiglione negli ultimi 5 anni (impianto di Hera) sono arrivate quasi 100mila tonnellate di rifiuti dalla sola Roma capitale, 250 mila tonnellate in tutto da fuori regione. «Perché Dara non lo dice – dà l’affondo il pentastellato –? Forse perché era già vicesindaco? Forse ora teme che non arrivino più rifiuti a Castiglione? Quanto ci guadagna Castiglione e quanto ci perde in termini di danno ambientale e sanitario? Quanto guadagnava il gestore dell’impianto a tonnellata di rifiuti trattati?», conclude Zolezzi.