MANTOVA Nei giorni scorsi i Carabinieri Forestali di Mantova e Goito, assieme ai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro del capoluogo, supportati dai colleghi della Stazione di San Giorgio Bigarello, al termine di indagini iniziate nel mese di febbraio 2020 e svolte anche con riprese video, sono intervenuti a Mantova, più esattamente in località Valdaro: il titolare di un’ impresa di raccolta di spurghi stava utilizzando un’autocisterna per il concentramento ed il successivo scarico abusivo di reflui, provenienti dalla raccolta dei wc chimici della provincia, in fognatura, anziché avviarlo a depurazione, come previsto dalle normative ambientali.
Tale modalità di “gestione” dei rifiuti liquidi costituiva, come dimostrato da riprese fatte negli ultimi mesi, una consuetudine per l’ imprenditore, che in questo modo risparmiava i costi dello smaltimento regolare.
Chiesta anche la collaborazione del servizio di emergenza dell’Arpa di Mantova e Cremona per la caratterizzazione del refluo, allo scopo di verificare l’ eventuale presenza di sostanze quali metalli pesanti e idrocarburi, che qualificherebbero il rifiuto non solo come speciale, ma anche pericoloso.
Contestualmente i carabinieri hanno accertato, presso la sede operativa della medesima azienda, poco distante, l’ impiego di 2 operai stranieri in nero, anche se in regola con permesso soggiorno, condizione che portava alla sospensione dell’ attività imprenditoriale, ai sensi dell’ art. 14 del TU sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, il dlgs 81/2008. È stata, altresì, riscontrata la violazione delle norme volte al contrasto del contagio covid, in questo caso il dlgs nr 19 del 2020, condizione che ha portato all’immediata sospensione di ulteriori 5 giorni dell’ attività dell’ azienda e la comunicazione alla Prefettura.
Per la condotta tenuta l’imprenditore ora rischia una pena pecuniaria compresa tra 2.600 e 26.000 euro e l’ arresto da 3 mesi a un anno, nonché sanzioni di carattere amministrativo per l’ assenza del registro di carico e scarico dei rifiuti ed altre irregolarità amministrative, che sono in fase di calcolo. I militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno già contestato anche diverse sanzioni amministrative, per complessivi 13.200 euro (violazione delle normative sul lavoro, sulla sicurezza ed igiene e sulla prevenzione anticovid).