MANTOVA Potremmo chiamarla Operazione Jackpot quella che ha condotto la Squadra Mobile della questura di Mantova che venerdì sera ha portato all’arresto di un 36enne marocchino per detenzione ia fini di spaccio di sostanze stuepfacenti. Jackpot perché gli agenti lo hanno beccato seduto davanti a una video slot nella sala scommesse di piazza Arche, quella che per l’extracomunitario era il banco del suo bazar della droga. In manette è finito R.L., 36enne marocchino, clandestini, pregiudicato con precedenti specifici, con tanto di ordinanza di espulsione dall’Italia sospesa sul proprio capo. Sospesa perché non può essere eseguita visto che dallo scorso settembre il clandestino è sposato con una donna di Mantiova titoare di un bar del centro cittadino.
Il blitz è scattato nella serata tra venerdì e sabato scorso, nel corso di un’attività investigativa di Polizia Giudiziaria effettuata dalla Squadra Mobile della Questura. Nel mirinoè finita la Sala Scommesse “La Nuova Beach Bet” di piazza Arche veniva circondata e sottoposta ad una operazione straordinaria di controllo e verifica dei presenti all’interno del locale, nonché di accertamento e documentazione di attività specifiche di spaccio di sostanze stupefacenti.
Nella Sala Scommesse, al momento dell’accesso degli Agenti della Squadra Mobile, vi erano una quindicina di persone, 8 delle quali conosciute alla Polizia in quanto aventi a carico numerosi precedenti penali.
L’attenzione degli Agenti si indirizzava nei confronti di uno di essi, tale R.L., pregiudicato, cittadino marocchino di 36 anni, clandestino in Italia ma non espellibile allo stato degli atti in quanto sposato con una cittadina italiana, titolare di un bar nel centro cittadino.
Al momento del controllo, mentre stava giocando ad una slot machine, R.L. ha iniziato a mostrare particolare nervosismo. Gli investigatori, insospettiti, hanno quindi proceduto alla sua perquisizione personale, che ha consentito di rinvenire nelle sue tasche 1700 euro in contanti, dei quali non riusciva a darne una immediata spiegazione. Una ulteriore verifica alla macchina da gioco ha portato alla scoperta, nascosti nel retro, di 16 involucri di cocaina già confezionati e pronti allo spaccio.
Quest’ultimo ritrovamento ha fatto scattare un successivo provvedimento di perquisizione domiciliare, che veniva effettuata nell’abitazione di R.L.. Nel corso di questa operazione gli Agenti della Squadra Mobile rinvenivano altra sostanza stupefacente, in particolare più di 130 grammi di cocaina e circa 7 grammi di hashish.
Le successive indagini consentivano di documentare come la Sala Scommesse di piazza Arche venisse sistematicamente utilizzata da spacciatori per lo più stranieri quale punto di contatto e di incontro per lo spaccio di cocaina.
Il cittadino marocchino è stato, quindi, arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti e ristretto nella Casa Circondariale di Mantova; oggi l’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’arresto e ne ha disposto la custodia cautelare in carcere.
La Sala Scommesse di piazza Arche non è nuova nell’essere al centro di problematiche afferenti all’ordine e la sicurezza pubblica: più volte, infatti, le Forze dell’Ordine sono dovute intervenire per identificare soggetti con a carico numerosi precedenti penali, ovvero per sedare contrasti di varia natura, nonché per atti di danneggiamento avvenuti nelle adiacenze ad essa.
Il 22 ottobre dello scorso anno il Questore della Provincia di Mantova Paolo Sartori ne aveva disposto la sospensione immediata della licenza per 15 giorni in quanto, durante un controllo, era stato sorpreso un minore intento a giocare d’azzardo.
Alla luce di quanto avvenuto in passato, della gravità della situazione attuale e dagli esiti delle indagini effettuate dagli Agenti della Squadra Mobile a seguito dell’arresto di R.L., in data odierna il Questore Sartori ne ha disposto l’immediata sospensione della licenza per un analogo periodo di 15 giorni, in base all’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.
In caso di terza violazione di norme che regolano questo genere di attività, ovvero di fatti che possono turbano l’ordine e la sicurezza pubblica, il Questore potrà revocare definitivamente la licenza.
“Da più parti la situazione che si era venuta a creare in piazza Arche era stata segnalata come ormai insostenibile da parte della cittadinanza – ha evidenziato il Questore Sartori –il nostro intervento, quindi, ha voluto porre fine ad una consolidata attività di spaccio di cocaina gestito all’interno di un locale che più volte si è dimostrato problematico sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica. Ho ritenuto la sospensione della licenza un provvedimento idoneo a far cessare, si spera definitivamente, questo genere di illegalità”.