MANTOVA Vittorio Emanuele di Savoia era un appassionato di motori e in particolare di auto: passione, che ha trasmesso al figlio Emanuele Filiberto. L’occasione per entrambi di vedere l’Italia in auto si è concretizzata con la partecipazione alla Mille Miglia e anche con il Gran Premio Nuvolari.
Nell’edizione del 2003, fece il suo esordio come pilota Emanuele Filiberto, al volante di una Bugatti Type 35 del 1927. Questa felice esperienza del figlio, lo convinse a cimentarsi lui stesso nella grande corsa. Così l’anno successivo in coppia con Fabrizio Giugiaro ha partecipato come pilota ufficiale nella squadra allestita dall’Alfa Romeo dove venivano utilizzate le vetture del Museo di Arese. Quell’edizione della corsa bresciana è stata particolarmente “regale” perché oltre al Principe di Casa Savoia gareggiavano in coppia il Principe di Baviera con Sua Altezza Gustavo XVI, Re di Svezia.
Per Vittorio Emanuele è stata una corsa entusiasmante dove ha provato l’emozione della competizione, ma incontrando notevole simpatia da parte del pubblico per tutta la gara.
Inoltre l’erede di Casa Savoia con Giugiaro, sull’Alfa Romeo 1900 Coupè, prestigiosa vettura storica italiana ha vinto il duello a distanza con Re Gustavo, su vettura del Museo Bmw con un miglior piazzamento nella classifica finale.
Dopo questa felice esperienza Luciano Viaro, pilota e allora responsabile del team Alfa, non ha perso occasione di ripresentare in gare la coppia Vittorio Emanuele di Savoia-Fabrizio Giugiaro al Gran Premio Nuvolari con partenza e arrivo a Mantova nel settembre del 2004.
La partecipazione del Principe Vittorio Emanuele alla gara dedicata a Tazio non è solo un evento sportivo, ma suscita grande curiosità e interesse per la venuta in città di un erede di Casa Savoia.
Sua Altezza concesse anche una intervista di fronte alla solennità monumentale di Palazzo Te prima della gara. E qui, il racconto diventa anche personale in occasione della scomparsa del Principe. Lo ricordiamo brevemente.
Grazie ai buoni uffici dell’Alfa, lo raggiungiamo al Parco Te dove ci sono le vetture pronte per partire e ci concede l’intervista. Scrupolosamente gli consegniamo le domande, ma il Principe vuole fare una chiaccherata; sedendosi a sorpresa sul cofano è lui, che fa le domande a noi.
È interessato a conoscere alcuni momenti sportivi e personali di Tazio Nuvolari, di cui è tifoso sin da bambino. Ci confida, che i suoi istruttori, gli insegnarono, che c’era un “piccolo pilota italiano”, che batteva i tedeschi e che vinceva sempre. Quel pilota, vincente ovunque lo affascinava.
Partecipare alla corsa di Tazio era molto stimolante, ma quasi un atto dovuto nei confronti del suo pilota preferito da bambino.
Nei vari argomenti si percepiva la sua passione per i motori, sia auto che moto. Con entusiasmo giovanile ci raccontava dei sui spostamenti a Ginevra e dintorni sulla MV 750 Agusta, esemplare unico costruita su misura: un dono personale del Conte Agusta.
Una chiaccherata molto piacevole e anche sorprendente con l’illustre interlocutore desideroso di conoscere il suo paese. Non poteva mancare la foto ricordo della sua venuta a Mantova e della partecipazione al Gran Premio Nuvolari: la corsa del suo campione.