Depuratore, Zolezzi tende la mano al Pd: “Cambiare progetto”

ALTO MANTOVANO “ ‘Poscia più che il dolor potè il digiuno’, scriveva Dante nella Divina Commedia. Oggi la si potrebbe riadattare con ‘Po – scia più che il dolor potè lasete’: una citazione adeguata alla presa di posizione del Pd che ha affermato con chiarezza come la soluzione dei depuratori fuori dal bacino del Garda sia inadeguata. Probabilmente spinti dalle necessità di irrigazione nel Mantovano più che dai rischi ambientali ed economici, ma prendiamo atto di avere un obiettivo comune”.
A dirlo è deputato del M5s e membro della Commissione ambiente, territorio lavori pubblici Alberto Zolezzi.
«Spero che le affermazioni del segretario del Pd Marco Marcheselli – prosegue Zolezzi – vengano recepite anche a Castiglione che potrebbe, in caso di rinuncia al progetto commissariato dal ministro Maria stella Gelmini, ospitare in sicurezza una condotta di acque depurate da Lonato: è la soluzione a due depuratori.
In subordine può andare bene l’allargamento del depuratore di Peschiera. Magari si scoprirà che i vari vincoli sull’area di Peschiera erano strumentali a costruire depuratori per il turismo delle acque nere. Perché più i rifiuti viaggiano più qualcuno guadagna.
Se anche gli esponenti del Pd non sono d’accordo nel realizzare i depuratori lì, li invito a sollecitare insieme il commissario-prefetto e il ministro Cingolani. Io ho portato la questione in aula alla Camera ricorda Zolezzi – con un’interpellanza e sono disposto a lavorare con il Pd e con chiunque abbia un minimo di raziocinio per cercare ulteriori soluzioni in ottica di sostenibilità.
Ho incontrato gli attivisti al presidio presso la Prefettura di Brescia e già dal 9 agosto 2021 il mio gruppo concordava con loro.
“Infine – conclude Zolezzi – ricordo che il 50% dell’acqua del nostro territorio va alla zootecnia: è il caso di programmare una riduzione dei capi animali allevati”.