Uccise il compagno violento: ricorso in Cassazione

MANTOVA La difesa di Elena Scaini, condannata in appello a 18 anni di reclusione per l’omicidio del convivente, Stefano Giaron, ha presentato nei giorni scorsi ilo ricorso in Cassazione contro quest’ultima sentenza. «Si tratta di un ricorso molto complesso riguardante una serie di questioni di legittimità», spiega l’avvocato Silvia Salvato, difensore della donna che il 6 ottobre 2020 ucciso a coltellate l’uomo con cui conviveva in un appartamento di via Mozart, quartiere di Valletta Valsecchi, insieme all’anziana suocera. Movente di questo delitto i maltrattamenti che la donna avrebbe subito dal suo compagno. Nelle settimane immediatamente precedenti il fatto, c’erano stati alcuni segnali delle problematiche di quella coppia, con interventi delle forze dell’ordine per le liti fra i due segnalate dai vicini. Elena Scaini non aveva comunque mai denunciato il convivente per maltrattamenti o altri episodi di violenza nei suoi confronti. Fuggita a Zocca dopo il delitto, era stata arrestata un paio di giorni dopo, quando aveva tentato il suicidio. Processata davanti alla Cortte d’Assise era stata condannata in primo grado a 21 anni. I giudici le avevano riconosciuto le attenuanti legate tra le altre cose al suo stato di vittima di violenza. Prossimamente verrà fissata l’udienza davanti ai giudici della Cassazione.