Università: le matricole calate di un terzo in un anno

MANTOVA – L’università è una risorsa ma richiede fiducia e investimenti. Lo ha affermato nell’edizione di ieri il presidente della fondazione universitaria virgiliana  Paolo Gianolio portando al suo attivo diversi corsi di laurea avviati durante il presente e il precedente mandato in via Scarsellini. Pure in questa dinamica evolutiva dell’ateneo targato Mn non mancano elementi che inducono a credere che questo investimento nel futuro stia viaggiando col freno a mano tirato.
Intanto, lo dicono i numeri dei nuovi iscritti, che nel giro di un anno, dal 2019 al 2020 – ossia all’anno accademico in corso – sono passati da 344 a 266. Praticamente quasi un terzo in meno. Difficile è imputare le cause di questa flessione alla qualità dell’offerta, che anzi sinora è andata con segni positivi di anno in anno, o quantomeno da quando sono stati reintrodotti nuovi corsi di laurea, fra cui per tutti quello in ingegneria. Non solo. Grazie all’apporto dell’università di Brescia, Mantova da un paio d’anni vanta anche un corso in economia aziendale, e da quasi cinque anni addirittura un corso tutto nostro, concretizzato dalla stessa Fum, in mediazione linguistica.
Qualcuno in Comune e anche alla stessa Fum considera questa flessione in linea con l’andamento generale delle università italiane che in periodo di pandemia e di didattica a distanza hanno subito una battuta d’arresto su tutto il suolo nazionale. Ciò nonostante resta la principale lamentela del presidente verso “il territorio” (così lui si è espresso). Parliamo della settantina di Comuni che evidentemente considerano l’università come una prerogativa del capoluogo, senza contribuire sia pure in forme simboliche alla costruzione di un sistema condiviso. La Provincia addirittura, che pure vanta postazioni nel Cda della Fum, oltre che le prerogative di ente sovracomunale, da circa otto anni non versa un solo centesimo nella struttura, mentre solo il Comune capoluogo ha mantenuto una quota consistente di erogazioni (600mila euro l’anno). Fra tutti gli altri, chi non si è defilato, ha comunque ridotto la propria partecipazione nella fondazione.