MANTOVA Sempre più di frequente i fenomeni di bullismo e cyberbullismo hanno assunto rilevazioni allarmanti, influenzando negativamente la vita di molti giovani che si sentono lesi nei propri diritti e abusati sia fisicamente che psicologicamente. Come agire allora concretamente per contrastare con mezzi adeguati tali piaghe sempre più dilaganti?
Sicuramente la prevenzione occupa un ruolo centrale e tutte le iniziative volte a favorire il benessere psicologico degli alunni occupano uno spazio centrale. Tra queste si segnala sul nostro territorio quella messa in atto dall’Itet Mantegna di Mantova dove, da alcuni mesi, è attivo lo spazio di ascolto “Allegria!”. Ideato dal professor Nicolò Barretta che, da quest’anno ha assunto la carica di referente per bullismo e cyberbullismo, (figura istituita nell’ambito della legge 171 del 2017), si tratta di un punto d’ascolto aperto a chiunque voglia raccontare le proprie difficoltà nelle relazioni vissute tra i banchi di scuola. Quella che appare come un’azione scontata in realtà non lo è, perché dedicare tempo di qualità agli studenti al di fuori del percorso strettamente didattico richiede passione, motivazione, gioco di squadra con tutto il team scolastico. «Appena ho parlato del progetto che avevo già sperimentato con successo alla scuola secondaria di primo grado Maurizio Sacchi, ho trovato un sostegno indiscusso del dirigente Alessandro Cau, a cui desidero dire il mio grazie. Ha pubblicato una circolare coinvolgendo personale didattico e famiglie. Non si tratta di un’azione isolata, perché nell’istituto era già attivo il progetto “Giovani Ambasciatori” del Moige (Movimento italiano genitori), riproposto anche durante l’anno scolastico in corso, in cui gli alunni delle classi prime e seconde si rendono protagonisti di importanti iniziative al fine di prevenire e sensibilizzare sui deprecabili fenomeni del bullismo e del cyberbullismo», ha dichiarato Barretta che ha poi aggiunto: «questo angolo di ascolto, collocato in uno spazio strategico al termine di un corridoio, è quello che avrei voluto avere io, quando sono stato vittima di bullismo durante tutti gli anni delle scuole medie, in un periodo, la fine degli anni ’90, in cui non vi era la sensibilizzazione al riguardo che si rinviene oggi. Per anni ho portato dentro di me questa esperienza negativa. Poi un giorno, durante una delle mie prime supplenze, un mio alunno di seconda media ha rivelato davanti alla classe di essere stato vittima di bullismo, e in lui ho trovato la forza. Ho capito che parlare della mia esperienza avrebbe potuto far nascere qualcosa di buono». Per promuovere lo spazio d’ascolto il professor Barretta che si rende disponibile degli alunni ogni settimana, il giovedì dalle 10 alle 11, ha realizzato insieme ai suoi studenti di 3CR, un video spot, caricato sul sito della scuola, invitando i ragazzi a non nascondersi, ma a chiedere aiuto in caso di necessità.